1944


Inizio gennaio 1944

Nasce il gruppo dirigente del Fronte della gioventù, con comandante Spartaco  (Manlio Cucchini), segretario Ario (Ardito Fornasir), organizzatore Basco (Mariano Arnosti), collegamenti Athos (Alceo Basaldella).

12 gennaio 1944

E’ ucciso dai fascisti presso Fagagna Giacinto Calligaris, comandante del primo battaglione Garibaldi.

29 gennaio 1944 

E’ arrestato a Udine l’operaio comunista Oreste Cotterli. Sarà impiccato il 29 maggio; in carcere risulta “rilasciato” il 30 maggio.

Fine gennaio 1944

Si costituisce a Milano il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), organo dirigente della resistenza italiana nell’Italia occupata.

7 febbraio 1944

Mozione del CLNAI al popolo sloveno: per le zone contese, si applichi l’”autodecisione dei popoli”; collaborazione nella resistenza, per i confini la questione sia rimandata al dopoguerra.

14 febbraio 1944

Nasce la “Osoppo Friuli”; comandante Candido Grassi “Verdi”, vice Manlio Cencig “Mario”. Le sue caratteristiche sono: formazione mobile di montagna, con insediamento a Pielungo, in Val d’Arzino. Si prevede anche una Osoppo territoriale di pianura.

Metà febbraio 1944

Azioni del Fronte della Gioventù: 3 bombe a Udine: una all’ingresso dell’ex casa del Littorio: tre tedeschi morti; una al magazzino macchine del comando tedesco in via San Lazzaro, una alla caserma dell’8° alpini, sede dei repubblichini: un ferito.

25 febbraio 1944

Il Comando tedesco ringrazia il Comando provinciale per la “pronta collaborazione nella compilazione delle liste degli appartenenti alle date di nascita degli anni 1923, 1924 e 1925”. Ringrazia anche i distretti di Udine e Sacile.

29 febbraio 1944

A Nimis 3 impiccati: Cescutti Tarcisio “Carlo”, Buttolo Giovanni “Gianni”, Blasutto Evaristo, della Banda della Bernadia.

11 marzo 1944

La GNR alle dipendenze della polizia per l’ordine pubblico nel Litorale adriatico è battezzata dal comandante Kintrup Milizia per la Difesa Territoriale.  A Udine c’è il 5° Reggimento (già 63.ma Legione fascista) comandato dal colonnello Attilio De Lorenzi.

Marzo 1944

E’ occupata Erto, con incendi di case, stavoli e cattura di un centinaio di abitanti che sono deportati.

20 marzo 1944

Ordinanza n. 29 di Friedrich Rainer: limita la presenza di persone provenienti da altre regioni italiane. Infatti per periodi superiori ai 7 giorni prevede la notifica e il permesso di soggiorno.

25 marzo 1944

Partono da Udine 5 uomini. Costituiscono a Pielungo il btg. Italia, primo battaglione della brigata Osoppo in formazione e sede del Comando, comandato da Renato Del Din “Anselmo”.

27 marzo 1944

Mozione del CLNAI per l’unità d’azione italo – jugoslava.

Si ricostituisce la brigata Garibaldi Friuli.

2-4 aprile 1944

Incontro in zona libera slovena tra esponenti del pci (Francesco Leone e Guido Lampredi) e del partito comunista sloveno: si ribatte il principio della comune lotta; si rimanda al dopo il problema dei confini, senza peraltro sconfessare l’annessione del Litorale sloveno. La collaborazione militare porta alla creazione della brg. d’assalto Garibaldi Trieste, formazione italiana alle dipendenze operative degli sloveni.

3 aprile 1944

71 ostaggi fucilati al poligono di Opicina per rappresaglia per un attentato al cinema di Opicina del giorno prima, che aveva causato la morte di 7 soldati tedeschi.

9 aprile 1944

Accanto al Mazzini, sul Collio, si forma il btg. Mameli.

12 aprile 1944

A Pulfero, al posto dei tedeschi, si insediano i bersaglieri di Mussolini.

17 aprile 1944

Si insediano a San Pietro al Natisone al posto dei tedeschi gli alpini del Duce.

Aprile 1944

Si forma il btg. Carnia della Osoppo vicino a Villa Santina; comandante Romano Zoffo “Livio”.

23 aprile 1944

A Trieste, in seguito ad un attentato alla Casa del soldato tedesco compiuto da due soldati sovietici aggregati ai partigiani, 51 ostaggi sono impiccati in via Ghega, appesi al corrimano della scalinata.

24 aprile 1944

Primo governo di unità nazionale al Sud, sempre presieduto da Pietro Badoglio (svolta di Salerno).

25 aprile 1944

A Tolmezzo cade Renato Del Din, tenente degli alpini, in un attacco alla caserma della MDT. E’ il primo caduto partigiano in Carnia. Migliaia seguono il suo funerale. Il btg. Italia passa al comando di Lucio Manzin “Abba”, del partito d’azione.

7 maggio 1944

Accordo sul Collio tra comando Garibaldi Friuli (Mario Lizzero “Andrea”, Giovanni Padoan “Vanni”, Vincenzo Marini “Banfi”) e Briski Beneski Odred (distaccamento del Collio e della Benecìa), ratificato da CLNAI e poi da CVL. Era quindi un trattato internazionale e prevedeva la collaborazione militare tra le due resistenze e il rinvio delle discussioni sul confine al dopoguerra.

Negli stessi giorni è ricostituita la Brigata Garibaldi su 7 battaglioni.

Ordine del giorno del Comando generale delle Brigate Garibaldi che invita all’unificazione delle formazioni partigiane.

8 maggio 1944

Prato Carnico: i tedeschi con l’artiglieria distruggono casere e malghe sulla montagna di fronte all’abitato; quindi rastrellano tutti gli uomini validi, alcuni dei quali sono subito rilasciati, altri deportati; poi rastrellano Comeglians e portano con sé 9 persone.

9 maggio 1944

Arrestati a Feletto 12 giovani, tutti “rilasciati” il 30 maggio, in realtà impiccati il 29 maggio.

19 maggio 1944

Verso le 10 a Latisana una trentina di aerei alleati prima mitragliano e poi sganciano circa 100 bombe sul paese. 67 morti, più di cento feriti.  San Michele al Tagliamento è raso al suolo, con 1241 senza tetto, 252 case distrutte, nessuna vittima.

21 maggio 1944

I partigiani attaccano le caserme dei carabinieri e dei finanzieri a Chialina: i militari le abbandonano, molti passano con i partigiani.

22 maggio 1944

Battaglia di Peternel sul Collio: 150 garibaldini e 130 sloveni affrontano migliaia di nazisti. Tra i nemici, 167 morti; tra i partigiani, 8 garibaldini, 6 sloveni.

25 maggio 1944

Alle ore 17 sulla corriera della linea Udine-Cividale, durante la sosta a Premariacco, dei partigiani uccidono due soldati tedeschi. La vendetta: le impiccagioni del 29.

26 maggio 1944

SS e fascisti italiani rastrellano tutti gli uomini a Montefosca, Mersino, Rudda, Log, Cicigolis, Podvarsc, Specognis. Liberano vecchi e invalidi, il resto in 15 camion a Cividale, per il lavoro in Germania.

27 maggio 1944

Rastrellamento a Corno di Rosazzo: 52 arrestati, quasi tutti deportati. Sono rinchiusi nella caserma Cavarzerani a San Gottardo.

28 maggio 1944

Il mattino al passo della morte, tra Ampezzo e Forni di Sotto ma in comune di Forni, una mina fa saltare una camionetta tedesca: muoiono un maggiore e due capitani. Alle ore 19 giungono da Tolmezzo a Forni di Sotto 500 tedeschi con 3 carri armati, lanciafiamme e camion. Sparano, mentre gran parte degli abitanti era già fuggita sui monti; quindi inizia l’incendio: 400 case distrutte, 1.500 senza tetto, morti i bovini, distrutta a cannonate anche la chiesa settecentesca.

Altro rastrellamento a Paluzza.

A Prosecco, in seguito ad un attacco partigiano ai baraccamenti della TODT,  le SS impiccano 10 operai che durante l’operazione avevano assunto un atteggiamento ritenuto sospetto.

29 maggio 1944

Tra le 9 e le 10 del mattino, 13 impiccati a Premariacco e 13 a S. Giovanni al Natisone. I corpi penzolano dalle forche per tutta la giornata; alla sera, caricati su camion, sono portati al forno della Risiera. Erano stati prelevati dal carcere di Udine.

1 giugno 1944

A Villa Santina i partigiani tengono testa a tedeschi e fascisti: è la prima azione nel luogo. Il pomeriggio i tedeschi tornano con l’appoggio di un treno blindato, perquisiscono il paese. Una spia afferma che ci sono armi, ma non trovano nulla. La spia denuncia i coniugi Janovitz, rifugiati ebrei, che sono catturati e deportati.

2 giugno 1944

Circolare del CLNAI che invita i partigiani a creare, dove è possibile, zone libere da organizzare politicamente.

4 giugno 1944

Gli alleati liberano Roma.

6 giugno 1944

Sbarco in Normandia e apertura di un nuovo fronte in Europa occidentale.

8 giugno 1944

I tedeschi incendiano per rappresaglia Esemon di Sotto.

9 giugno 1944

Nasce a Milano il Comando generale del Corpo Volontari della Libertà (CVL), la guida militare della resistenza.

10 giugno 1944

A Enemonzo sono arrestate 21 persone: 4 in Germania il 13.

Appello del CLNAI alle popolazioni italiane della Venezia Giulia, in cui si viene incontro alle posizioni slovene, invitando a collaborare con Tito liberatore. Il problema dei confini è comunque rimandato al dopoguerra, secondo i principi della nazionalità e della autodeterminazione.

Primi di giugno 1944

Arriva dalla Slovenia presso il btg. Mazzini sul Collio la missione inglese Tucker (magg. Hedley Vincent). Si colloca poi a Stremiz, presso Faedis. Rientrerà a fine ottobre attraverso la Jugoslavia. E’ uno degli artefici della costituzione della divisione Osoppo Garibaldi che presiederà la zona libera del Friuli Orientale.

Nasce il btg. Tagliamento della Osoppo, comandato da Adalgiso Fior “Mion”. Zona: Verzegnis.

13 giugno 1944

E’ paracadutato in Carnia, presso l’Osoppo, Manfredi (magg. della RAF Manfredi Beckett) dell’omonima missione alleata. Ripartirà in aereo da Tramonti il 29 ottobre.

Giugno 1944

Incalzato dai tedeschi, Montes (Silvio Marcuzzi, l’organizzatore del servizio d’intendenza partigiana che porta il suo nome) trasferisce il comando dell’intendenza da Ronchi dei Legionari nella Bassa friulana. Accanto all’organizzazione operano 2 battaglioni GAP.

17 giugno 1944

Nasce nei colli del Friuli orientale la Brigata Natisone su due battaglioni, Il Mazzini e il Mameli. In quelle settimane erano comparsi in zona i primi battaglioni osovani: Julio, Udine, Torre, sotto la guida di Manlio Cencig.

21 giugno 1944

A Plezzo, 150 repubblichini uccidono due loro ufficiali e passano con i partigiani.

Rastrellamento a Cercivento.

22 giugno 1944

A Villa Santina di notte partigiani del btg. Carnico asportano dal municipio materiali vari e lasciano ricevuta.

24 giugno 1944

A Paluzza, rastrellamento tedesco. Uccisi due uomini del posto. Rastrellamenti a Ligosullo, Arta, Paularo. A Ligosullo, uccisi Firmino De Franceschi, Craighero Guerrino e Maria. Ad Arta: Candoni Luigi. A Paularo, mentre lavorava in officina, Banelli Giobatta di 17 anni, di Arta. A Villa Santina, Donato Lino.

25 giugno 1944

Presso Avasinis, i partigiani fanno saltare il ponte sul Tagliamento.

Il CVL di Milano emette la circolare n. 2: creare zone controllate dai partigiani, in cui costituire giunte popolari che organizzino la vita civile e sostengano l’azione dei volontari.

26 giugno 1944

Nella notte Grado è bombardata dagli alleati. Molti sfollati sono accolti ad Aquileia.

A Forgaria un treno merci salta in aria in stazione, pieno di munizioni.

27 giugno 1944

A Clauzetto nella notte scompaiono i carabinieri e con un camion viene asportato tutto il materiale.

28 giugno 1944

Istruzioni del CVL per le zone libere.

29 giugno 1944

A Manzano i tedeschi circondano il cinema, controllano i documenti e impongono al segretario comunale la consegna entro 3 giorni di 3 partigiani del luogo, pena la decimazione della popolazione maschile.

A Buia vengono affissi manifestini che invitano a collaborare con i partigiani. I tedeschi traducono a Udine tutti i carabinieri, accusati di poca solerzia.

30 giugno 1944

A Rivignano i partigiani bloccano l’accesso al paese, impedendo l’afflusso dei bovini all’ammasso.

1 luglio 1944

A Forgaria danneggiato dai partigiani il ponte sull’Arzino.

A Tolmezzo nella notte attacco alla polveriera di Pissebus: prelevati due sottufficiali e dei militi della MDT, un mitragliatore e munizioni.

3 luglio 1944

A San Daniele arrestate 32 persone di altre regioni, specie del Sud: tutti, tranne uno, in Germania l’11.

Un camion tedesco carico di tavole prelevate a Villa Santina scende verso Tolmezzo. Prima del ponte sul Vinadia, il partigiano Saetta fa brillare con un sistema elettrico una mina: 4 morti e alcuni feriti. Terrore nella popolazione di Villa Santina. Per ordine dei tedeschi, molti civili e il sacerdote riparano la strada. Dall’alto i partigiani sparano. Il podestà scrive al Prefetto e al Deutsche Berater e al vescovo, deprecando ed esprimendo lo sgomento della popolazione. Molti cominciano a fuggire da Invillino e Villa Santina.

4 luglio 1944

Villa Santina è deserta. Un prete va dal Berater e ottiene la revoca della rappresaglia.

A Colloredo di Montalbano, bruciati in piazza da partigiani della brg. Matteotti i bollettari per la trebbiatura del grano.

5 luglio 1944

A Faedis, asportate dal municipio le liste di leva chiamata 1911-1926 e bruciate in piazza.

A Povoletto rogo delle liste di leva.

6 luglio 1944

Riunioni tra Garibaldi e Osoppo per giungere all’unificazione. Altre riunioni si susseguiranno nei giorni 7 e 14. Ma la risposta di Verdi e Aurelio è: al massimo un comando di coordinamento operativo.

7 luglio 1944

A Tolmezzo una ventina di partigiani della brg. Garibaldi si presentano ai posti di blocco della difesa territoriale e disarmano la guardia. Conducono via due carabinieri e mandano a casa i militi.

8 luglio 1944

E’ sabato. I partigiani bruciano a Nimis nella piazza di Centa le liste di leva classi 1920-26.

Nella notte a Paluzza una mina interrompe la SS 55 bis.

9 luglio 1944

Eliminato il presidio di Villa Santina.

10 luglio 1944

Arrestate a Tarcento 12 persone dell’Italia centrale. Tutti in Germania.

A Gonars prelevati gli elenchi della denuncia biciclette.

A Gemona nella notte assalto allo scalo ferroviario e incendiati due serbatoi di olio minerale. Ucciso un sottufficiale della MDT del luogo.

A Treppo Grande partigiani armati asportano dall’ufficio comunale il censimento biciclette e le lettere del Deutsche Berater su richiami di operai per il lavoro in Germania.

Ulteriori istruzioni del CVL sulle zone libere.

11 luglio 1944

A Bagnaria Arsa sequestrate le liste censimento biciclette.

A Pocenia minacciato il segretario comunale e asportato censimento biciclette.

A Flaibano, verso le 5.30, rastrellamento tedesco. Fermano il commissario prefettizio, il segretario comunale, gli abitanti della frazione di S. Odorico e controllano tutti. Portano via 70 persone. Erano quasi tutti al servizio alla Todt. Impressione tra la popolazione.

A Savorgnano prelevati 2 soldati tedeschi, spogliati delle uniformi e lasciati andare.

12 luglio 1944

Sequestrate a Aquileia e anche a Cassacco le liste di censimento delle biciclette.

Cessa ogni traffico ferroviario tra Tolmezzo e Villa Santina.

13 luglio 1944

A Palazzolo danneggiate dalle mine le campate del ponte ferroviario. Spariti i 4 uomini della territoriale a guardia del ponte.

A Cividale una pattuglia tedesca è fatta oggetto di una scarica di mitra che sarebbe uscita dalla casa affittata da un certo Movia. I tedeschi incendiano la casa, poi uccidono il Movia e il proprietario della casa, certo Caporale, accorsi per spegnere l’incendio.

A Campolongo al Torre, alle ore 12.05, due partigiani in municipio immobilizzano tutti, si impossessano delle denunce del grano trebbiato, di altra documentazione per l’ammasso, del censimento biciclette; prelevano moduli e permessi di circolazione firmati, lasciano ricevuta: Provveditorato dell’intendenza delle brigate d’assalto Garibaldi Trieste.

Nazifascisti in rastrellamento in zona Castelnovo catturano due partigiani della brg. Garibaldi Tagliamento: il quindicenne Giovanni Missana da Pinzano (impiccato a Valeriano) e Primo Zanetti da Castelnuovo di 19 anni, impiccato a Spilimbergo.

14 luglio 1944

Ad Aquileia, rastrellamento da parte di SS provenienti da Trieste: fermate circa 10 persone.

Ad Ampezzo, nella gola del torrente Lumiei sulla strada di Sauris, scontro tra tedeschi e partigiani senza vittime. Nella strada verso Mediis, 2 partigiani hanno sequestrato 2 ufficiali tedeschi.

A Forame, puntata tedesca. I partigiani insospettiti dal volo di un ricognitore il giorno prima, sono in attesa e li respingono con perdite.

15 luglio 1944

Cade in combattimento tra Piano d’Arta e Sutrio il dott. Aulo Magrini, commissario del btg. Garibaldi “Carnia”. Grandiosi i funerali in una Carnia ormai praticamente libera.

I partigiani nella notte, d’accordo con i finanzieri di guardia alla polveriera di Osoppo, che passeranno con i partigiani, con l’aiuto della popolazione di Avasinis,  portano via più munizioni possibile, che andranno in montagna, portate anche da donne.

La polveriera è poi fatta saltare.

L’azione di Osoppo è comandata da Luigi Grion “Furore”. Contemporaneamente a Tolmezzo, danneggiata gravemente la centrale elettrica in località Trambe.

A Forni di Sotto, alle 5.30, salta il ponte sul Rio Scuro che conduce a Sappada.

Dalla Tipografia Mazzoli di Maniago, escono clandestinamente 1.300 copie de “L’aratro e il martello”, organo della federazione comunista di Udine. La tipografia fu sempre controllata dai tedeschi, ma i tipografi, nell’intervallo tra mezzogiorno e le due, componevano a mano nella soffitta dello stabilimento, con caratteri diversi da quelli comunemente usati, pubblicazioni del partito comunista e della resistenza e gran parte dei proclami del governo della zona libera. La Tipografia era protetta da un reparto d’intendenza del btg. GAP “Colvere” di Maniago, comandato da Rando Alietto “Metano”.

L’ordine era di evitare ogni azione nel luogo per non attirare i tedeschi.

16 luglio 1944

A Terzo d’Aquileia, rastrellamento. Catturati 60 giovani che non si erano presentati al lavoro obbligatorio e alcuni familiari di gente irreperibile, obbligata al lavoro.

18 luglio 1944

Viene paracadutato in Friuli Patrick Martin Smith, ufficiale inglese capo di una missione per l’Austria. E’ ospitato a Pielungo e sarà coinvolto nel rastrellamento del giorno dopo.

19 luglio 1944

Aerei alleati a Muzzana bombardano un treno col segno della croce rossa: 8 morti. Due apparecchi sono abbattuti.

A Bordano, partigiani vestiti da operai uccidono all’uscita da un’osteria 3 tedeschi e prelevano un fascista repubblicano che sarà fucilato.

Rastrellamento al Castello di Pielungo, sede del comando della Osoppo e della missione alleata. I comandanti fuggono lasciando prigionieri, carte e documenti vari e materiale.

Ulteriori istruzioni del CVL sulle zone libere.

20 luglio 1944

Arrestate a Muzzana 16 persone (13 in Germania); a Tolmezzo, 18

(13 in Germania).

Espugnato il presidio di Sauris di Sotto; il 22, quello di Sauris di Sopra.

Il CLN di Pordenone convoca i comandanti partigiani della pianura a Tajedo di Chions. Intervengono quasi tutti i dirigenti del movimento osovano e garibaldino della Destra Tagliamento. Rino Favot (comunista) pone il problema della opportunità di unificare i comandi, appoggiato dall’ing. Asquini, del CLN di Pordenone. L’avvocato Zeffirino Tomè (DC) si oppone tenacemente tirando in ballo il problema dei confini e l’atteggiamento dei comunisti favorevoli a Tito (argomenti scottanti a Udine, ma non particolarmente sentiti nella Destra Tagliamento). Palamidessi, il comandante del btg. osovano Tagliamento, appoggia la tesi della unificazione. Dopo varie discussioni il CLN si esprime per una immediata unificazione del comando delle formazioni Osoppo e Garibaldi della Valcellina, già da tempo pienamente operative, e per dare una struttura adeguata alle formazioni di pianura in previsione di un comando unificato.

Dopo pochi giorni, una delegazione del CLN va in Valcellina e si incontra con Tribuno (Mario Modotti), dato che Maso (Piero Maset, comandante osovano) e Riccardo (Giulio Contin, commissario politico garibaldino) erano assenti per i fatti di Pielungo. Dopo poco fu costituito il comando unificato della Brg. Ippolito Nievo A.

21 luglio 1944

Bordano è incendiata per rappresaglia. La stessa sorte per Interneppo. La gente si rifugia nei paesi vicini.

A Udine arresti tra il personale della Questura: due commissari e due vicecommissari. 3 andranno in Germania.

A Passo Pramosio, in comune di Paluzza, una banda di tedeschi (composta di gente di varia nazionalità) travestita da partigiani garibaldini, chiede ospitalità in una malga, vi soggiornano e poi passano per le armi tutti i civili che trovano, 14 uomini e 2 donne.

22 luglio 1944

Da Tolmezzo, guidati dalla banda del giorno prima, centinaia di tedeschi, mezzi vestiti da garibaldini, piombano su Paluzza, percuotono, uccidono. Al ritorno trascinano con sé civili per portare cassette di munizioni e li uccidono via via. Complessivamente le zone di Paularo e di Paluzza ebbero 52 civili massacrati.

La Carnia è libera.

24 luglio 1944

Scontri verso Sauris tra partigiani e tedeschi: due tedeschi morti. Il 24 la colonna prosegue verso il Cadore.

Altri 9 arresti alla questura di Udine, tra cui il questore e il vice.

Saranno tradotti in carcere il 16 agosto e 5 (non il questore né il vice) andranno in Germania.

26 luglio 1944

Nel Friuli orientale, accordo per un comando unico di coordinamento operativo tra le brigate Osoppo e Garibaldi Natisone.

A Fagagna nella notte i carabinieri abbandonano la stazione CC e si rendono irreperibili, con le loro famiglie.

Carlo Commessati, azionista, aveva criticato duramente in una lettera il comportamento dei comandanti dell’Osoppo.

29 luglio 1944

La Beneska Ceta (formazione slovena nelle Valli del Natisone) attacca il presidio del ponte di S. Quirino, composto di tedeschi e carabinieri. I carabinieri si dileguano sui monti.

Rastrellamento tedesco e repubblichino verso Subit. Molti arrestati, portati al carcere di Udine e poi in Germania. Bruciate circa 30 case.

30 luglio 1944

Forze tedesche a Cividale circondano le caserme dei carabinieri e della finanza, disarmano i militi e li spediscono in Germania.

E’ pubblicata l’ordinanza di Friedrich Rainer n. 53 del 22.7 per la mobilitazione di tutti gli uomini delle classi tra il 1914 e il 1926. E’ imposto un censimento: notifica degli iscritti all’Istituto assistenza malattie. I datori di lavoro dovevano consegnare agli istituti assicurativi l’elenco aggiornato dei dipendenti. Gli istituti dovevano notificarli agli uffici del lavoro. Vale anche per la Todt che otterrà manodopera fino al novembre ’44: da ciò nasce da parte partigiana l’obiettivo di distruggere gli elenchi di leva. La reazione popolare è dura, le file dei partigiani si gonfiano.

A Rubignacco un ex alpino, Felice Di Giusto, insieme a Ettore (Gino Lizzero), giunge per contattare repubblichini che volevano disertare. Era un’imboscata. Ettore riesce a fuggire in automobile; il Di Giusto è catturato nei campi, seviziato e ucciso.

31 luglio 1944

A Tolmezzo, tre militi della MDT sono disarmati, privati dei documenti e delle scarpe. Sempre a Tolmezzo suscita impressione la sorte degli ufficiali in congedo chiamati per una visita di controllo e poi incarcerati e deportati, senza che fosse mosso loro alcun addebito.

A Varmo, sulla facciata del municipio e su altri edifici sono state tracciate le scritte: “Fuori e tedeschi – a morte i fascisti – W i partigiani – W gli alleati”. Ogni giorno i partigiani passano per vedere se le scritte ci sono ancora. Nessuno osa toccarle.

A Gemona, ucciso un milite.

Fine luglio 1944

A Forni Avoltri è fatto saltare il ponte sul Rio Avoltrusso, sulla strada militare Sappada-Forni Avoltri.

1 agosto 1944

I responsabili dell’Osoppo reperibili deliberano di autorizzare Abba e Spartaco a contattare la Garibaldi per fissare le modalità dell’unificazione.

2 agosto 1944

A Ragogna ucciso un tedesco. Per rappresaglia 19 persone sono prese come ostaggi.

3 agosto 1944

Primo bombardamento di Udine, da parte di sei bombardieri, alle ore 12.27. Colpite Via Buttrio e le adiacenze allo scalo ferroviario. 38 i morti, 60 i feriti.

In Valcellina, le formazioni Garibaldi e Osoppo danno vita alla brigata Ippolito Nievo A con comando unificato: comandante Mario Modotti “Tribuno”, Commissario Guido Contin “Riccardo”, Capo di Stato Maggiore Pietro Maset “Maso”.

4 agosto 1944

A Cavasso Nuovo: partigiani requisiscono un camion dell’ OT con coperte e viveri, catturano un tedesco, uno della Todt e l’autista italiano. I tedeschi minacciano che, se entro il 20 il tutto non sarà restituito, l’intero comune sarà incendiato.

primi di agosto

A Claut (in zona libera) entra in funzione un ospedaletto da campo, un laboratorio di sartoria, un ufficio stampa e tutti i servizi d’intendenza.

6 agosto 1944

A Ragogna, i tedeschi fanno saltare una casa.

Rastrellamento tedesco in località Taboga (Gemona). Ucciso un vecchio di 84 anni che usciva spaventato di casa.

7 agosto 1944

A Tajedo di Chions, dopo l’atto formale dell’unificazione della Ippolito Nievo A, si gettano le basi per la formazione della brigata unificata Ippolito Nievo B di pianura.

A Forni Avoltri, proteste di donne (si prolungheranno fino al 13) per il blocco degli alimenti.

8 agosto 1944

Interruzione con esplosivo da parte dei partigiani della strada comunale Tolmezzo – Fusea.

In zona Barcis, un distaccamento partigiano fa precipitare nel greto del Cellina un carro armato tedesco.

9 agosto 1944

A Udine, 21 arrestati, perlopiù ufficiali e ufficiali superiori.

Nella notte, sul Chiarsò tra Tolmezzo e Villa Santina sono fatti saltare i ponti sul Vinadia, sia stradale che ferroviario. Interrotte le comunicazioni tra Tolmezzo e valli Alto Tagliamento, Degano e Pesarina.

Primi di agosto 1944

Le brigate Garibaldi si trasformano in divisione su tre brg.: Carnia, Natisone, Tagliamento.

E’ stabilmente libera la Carnia dopo metà agosto: 38 comuni, 90.000 abitanti, 2.580 kmq.

A Pradamano, frequenti sabotaggi della linea ferroviaria, con interruzioni del traffico.

10 agosto 1944

La guardia civica di Villa Santina nota salire gente con fazzoletti rossi e verdi; ma quando giungono in paese se li levano: sono SS. Bloccano le vie, radunano tutti i maschi all’albergo Donada. Arrivano poi da Lauco altri tedeschi e fascisti. Uccidono un vecchio e un partigiano. Dall’alto, intanto, i partigiani sparano. 3-4 rastrellati, particolarmente compromessi, riescono a fuggire in un tombino. Controllati i prigionieri, liberano tutti tranne i due fratelli Falcon e un muto, perché pensano che finga. Sulla via del ritorno lo uccidono.

Come reazione per la distruzione del carro armato (8/8), in Val Cellina circa 300 tedeschi con carri armati e aerei Cicogna attaccano i partigiani: dopo un giorno di combattimento, incendiano parzialmente Barcis e completamente Molassa, frazione di Andreis.  Il 12 la popolazione di Barcis è costretta a fuggire abbandonando le case che subiscono saccheggi. Venticinque case sono incendiate.

11 agosto 1944

Nella zona liberata nasce il CLN Carnico, formato dai presidenti dei 3 CLN di valle.

12 agosto 1944

A Villa Santina rastrellamento tedesco. Nasce una guerriglia con i partigiani: tre civili del posto morti. Ai funerali, i partigiani scortano le bare, nonostante il divieto del podestà e del parroco.

Nella notte, viene fatta saltare l’ultima arcata del ponte sul Vinadia e danneggiato gravemente il ponte di ferro della ferrovia: il traffico per Tolmezzo è interrotto.

14 agosto 1944

A Latisana, una sessantina di donne sfollate da Udine e residenti a Gorgo dimostrano per ottenere il sussidio di sfollamento.

Dalla stazione di Udine parte un trasporto per Flossenburg, con molti ufficiali, anche superiori, dell’esercito. Il retroscena: l’Ufficio Personale del Comando militare provinciale aveva mandato alla polizia tedesca un elenco di nomi così accompagnato: “Trasmetto un elenco nominativo di ufficiali in s.p.e. e della riserva i quali, pur avendo ottemperato ai noti bandi di presentazione, non hanno prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Soc. Italiana perché nella zona del Litorale Adriatico non ne vige l’obbligo. Gli stessi, anche l’obbligo fosse esistito non avrebbero certamente aderito per contrari accertati all’attuale Regime”.

15 agosto 1944

Rastrellamento a Reana da parte di 100 tedeschi e fascisti. Per parecchie ore tutti tranne i minori di 15 anni, i vecchi e i malati gravi, sono radunati in piazza circondati dai tedeschi con una mitragliatrice. Alle 17 arrivano camion e corriere: tutti ammassati e portati in una caserma a Udine (oltre 200 persone). 2 partigiani osovani sono fucilati alla fermata del tram: sono Fortunato Delicato “Bologna” e Giancarlo Marzona “Piero”.

A Enemonzo una mina fa crollare il ponte sul Degano: interrotto il traffico per Villa Santina.

Metà agosto 1944

Giungono i primi cosacchi a Tarcento.

16 agosto 1944

Arrestate a Teor 12 persone, tutte in Germania, il 26.8, il 30.8 e  il 5.9.

A San Francesco d’Arzino costituzione del comando unico Garibaldi-Osoppo: comandante Abba, vice Vinci, comm. Andrea, vice Spartaco; capo di SM Franco (Gozzer).

17 agosto 1944

Pronunciamento osovano contro il progetto del comando unico tra Garibaldi e Osoppo: Abba (Lucio Manzin) e Spartaco (Carlo Commessatti) sono arrestati e quindi allontanati. Se ne andranno in altre regioni. È la cosiddetta crisi di Pielungo, che determina l’allontanamento degli esponenti azionisti dalla Osoppo.

Attacco al presidio fascista di Travesio.

A Buttrio ferito gravemente un capitano tedesco.

A Maiano, partigiani fermano un camion vuoto, costringono l’autista a caricare 40 q. di frumento dell’azienda Romano Zucchiatti, lo fanno portare a Braulins sul Tagliamento, scaricano e rilasciano il camion.

A Reana, uccisi un tenente e un brigadiere di finanza su un’auto.

A Buttrio arrestate 10 persone: 9 in Germania.

Esce a Udine il n. 1 di “La voce di Furlanìa”, organo della Milizia per la Difesa Territoriale. Sotto la testata: “Benedet matine e sere / il soreli del Friul” (E. Fruch). Direttore responsabile Ermes Cavassori. Una rubrica intitolata “E la Difesa passa” porta su ogni numero le notizie di spettacoli, teatro, cori, bande, operette e opere organizzati dalla Milizia fascista in tutta la provincia.

18 agosto 1944

Rastrellamento a Buttrio: 12 persone incarcerate.

Il CLN Carnico in zona libera emana disposizioni per le elezioni delle giunte comunali.

19 agosto 1944

Nasce nel Friuli orientale la divisione unificata Garibaldi Osoppo Natisone: comandante Sasso, vice Manlio Cencig, comm. Vanni, vice Enea, capo di SM Carlino. Poi Cencig, spostato al comando della nuova div. Osoppo Friuli, viene sostituito da Bolla ed Enea da Paolo (Alfredo Berzanti). Contribuì all’accordo la missione inglese Tucker.

Due mine fanno saltare la strada comunale Tolmezzo-Illegio: il traffico dei veicoli è completamente interrotto.

A Cerneglons sono arrestate 12 persone, tutte in Germania, il 30.8 e il 5.9.

Da Codroipo si lamenta il ritardo della trebbiatura perché gli incaricati si rifiutano di prendere il posto, a causa dei partigiani. Non si trova nessuno che accetti di distribuire i moduli per il censimento del bestiame. Le latterie sono visitate da partigiani che vietano di procedere alla scrematura del latte; inoltre impediscono l’afflusso del bestiame ai raduni.

20 agosto 1944

Presidio cosacco a Nimis (circa un migliaio). Si ritireranno poi, dopo la conquista partigiana della cittadina, a Tarcento.

A Sauris si costituisce il Comitato di villaggio. Si vota per capifamiglia (quindi anche le donne che si trovino in quella condizione), sono eletti un rappresentante ogni 200 abitanti, o frazioni per i centri più piccoli. I seggi elettorali sono formati dalle prime due persone che si sono recate a votare.

21 agosto 1944

Nella notte a San Giovanni al Natisone vengono abbattuti 8 pali del telegrafo.

A Gonars incendiati sulla pubblica via le schede censimento bestiame, le liste di leva, le situazioni famiglia dell’ufficio annonario, le carte supplementari di pane e generi di minestra, modelli statistici, circolari, schede macinazione ecc.

Convegno di Campone: la Osoppo diventa divisione su 5 brigate: la prima (Attimis-Tarcento), la seconda (Carnia), la terza (Val d’Arzino), la quarta (Val Meduna), la quinta (Val Cellina). Comandante Mario (Manlio Cencig), delegato politico Miari (G.B.Marin).

22 agosto 1944

Liberata Firenze.

Impiccato a Sacile Giacomo Salvadorini della divisione Garibaldi “Nannetti”, brigata “Ciro Menotti”.

23 agosto 1944

A Tolmezzo fatti prigionieri 5 della GNR al posto di blocco sul ponte Avons. Prelevate armi e munizioni.

A Caneva di Tolmezzo è fatta saltare la centrale di sollevamento dell’acquedotto.

24 agosto 1944

Fatta saltare la prima arcata del ponte sul Tagliamento che unisce Tolmezzo a Cavazzo Carnico: interrotte le comunicazioni con Cavazzo e Verzegnis.

25 agosto 1944

A Torlano, in risposta alla battaglia di Nimis che si combatte dal 21 al 31, crudele rappresaglia condotta dal Comando speciale per la lotta contro  i partigiani di Gradisca: 33 civili trucidati.

26 agosto 1944

A Gemona gli alleati bombardano e distruggono le 8 arcate del ponte ferroviario dei Rivoli Bianchi: un morto e alcuni feriti.

Nella notte i partigiani assaltano un accantonamento di russi nella scuola di Campagnola: morti e feriti.

A Povoletto rapita dai partigiani Franca, la figlio di Attilio De Lorenzi, comandante della 63a legione CCNN.

2.000 cosacchi invadono Tolmezzo e Amaro. In due giorni 25 donne vengono violentate (in tutto durante l’occupazione saranno un centinaio le donne e le bambine stuprate).

27 agosto 1944

Inizia nel Vicentino, zona della divisione Garemi, il rastrellamento tedesco che poi si riverserà in Friuli.

Nella Bassa Friulana si costituisce il comando unico della 2a zona Garibaldi – Osoppo. Durerà, come per l’Ippolito Nievo B, fino alla liberazione.

28 agosto 1944

Fatto saltare il ponte sul Torre tra Nimis e Qualso.

Ad Artegna transitano e pernottano i cosacchi fino al 3 settembre. La popolazione, turbata dai furti e dal comportamento dei russi, chiede l’intervento dell’autorità competente.

I fascisti bloccano Povoletto, raggruppano gli abitanti in piazza e scelgono 14 ragazze e 16 giovani: se entro il 31 la figlia di De Lorenzi non sarà restituita, saranno uccisi. Con la mediazione di sacerdoti, lo scambio è effettuato.

30 agosto 1944

A Torviscosa, scomparso Alfonso Fiorillo, comandante delle guardie giurate della SAICI, che come carabiniere aveva combattuto in Croazia contro i partigiani. Su di lui i partigiani avevano messo una taglia.

A Prepotto, dalle 21 alle 14, 150 partigiani hanno occupato un’aula scolastica e hanno tenuto conferenza e festa da ballo.

31 agosto 1944

Massima espansione della zona libera del Friuli Orientale con l’occupazione di Nimis (dopo 10 giorni di combattimento contro cosacchi, SS e fascisti). Comprende i comuni di Faedis, Attimis, Nimis, Lusevera, Taipana e Torreano di Cividale, per 300 kmq. e 21.000 abitanti.

Agosto 1944

Nasce la Osoppo Territoriale, con uomini che vivono a casa nella legalità, ma pronti per ogni evenienza. Zona: la pianura tra Isonzo e Livenza. Comandante Ettore Morra “Ottavio”, delegato politico Faustino Barbina “Ponte”; tre le brigate. Lo scopo: rifornire le formazioni di montagna.

Primi di settembre 1944

Montes, dopo un incontro con Andrea e Ninci, si impegna a rifornire la zona libera della Carnia. Per ragioni di sicurezza, trasferisce il comando a Redona e Meduno e affida la piazza a Rolando (Bruno Da Col). In 15 giorni passeranno nella zona libera 5.000 quintali di grano. All’operazione sovrintendono i Gruppi di difesa della donna.

1 settembre 1944

Si vota a Prato Carnico per eleggere la giunta comunale.

3 settembre 1944

Si vota a Forni di Sotto.

4 settembre 1944

Bombardamento alleato a Latisana: 13 morti a Pertegada.

Attacco al presidio tedesco del ponte di Pinzano.

Nasce la 2a divisione Osoppo Friuli.

A Tarcetta, nelle valli del Natisone, partigiani sloveni rappresentano una commedia che mette in ridicolo Mussolini, Hitler, Roosevelt e Churchill.

5 settembre 1944

Si vota ad Ampezzo.

Attacco garibaldino e osovano al presidio di Povoletto. Grosso bottino.

Poco fuori di Udine, sulla strada per Cividale, i tedeschi mettono il cartello “zona infestata dalle bande”.

Tra Basiliano e Campoformido, tra le 14.15 e le 15, bombardamento alleato: distrutto il campo d’aviazione, molti morti tedeschi e civili italiani.

6 settembre 1944

Arriva a Tolmezzo un reggimento di cosacchi, occupano 20 case, si introducono in altre. Centinaia di cavalli al pascolo.

Alle ore 8 allo scalo ferroviario di Udine e in varie vie cittadine, 8 caccia alleati mitragliano. Morti e feriti. Altri mitragliamenti si succederanno i giorni 8 e 22.

A Villotta, 2 fucilati.

7 settembre 1944

A Rive d’Arcano, 4 fucilati.

A Pradamano alle 22.40, fatti saltare 4 piloni della luce ad alta tensione.

A Povoletto, rappresaglia: SS e fascisti circondano il paese, arrestano 3 persone. In casa di Pio Degano trovano solo la madre di 78 anni. La spingono verso un ruscello, la freddano con un colpo e la buttano in acqua.

9 settembre 1944

Attacco tedesco alla Valcellina.

Lettera di Edvard Kardelj (membro dell’Ufficio politico del Comitato centrale del PCJ) a Vincenzo Bianco, funzionario comunista: Trieste, Monfalcone e il Litorale sloveno saranno occupati. Tutte le unità partigiane nel Litorale dovranno essere sotto il controllo del IX Corpo d’armata. Invita il PCI a collaborare con il PCJ perché le forze antifasciste assumano tutto il potere. Non capisce quei comunisti italiani che combattono per il riconoscimento italiano di quei territori, innanzitutto perché non è vero, poi perché impedisce l’inserimento in un paese democratico e socialista, mentre gli alleati in Italia impongono la reazione più bieca.

La lettera precede la cosiddetta “svolta jugoslava”, che metterà in discussione gli accordi precedenti col Pci e con il CLNAI sul rinvio della questione dei confini a guerra finita.

Nella notte a Buia due potenti mine distruggono fabbricati del comune dati alla Gendarmeria SS.

10 settembre 1944

Si vota a Rigolato (anche per delega scritta).

A Fagagna fatto saltare un breve tratto dei binari del tram Udine-San Daniele.

11 settembre 1944

Alle ore 6.30, oltre 100 tedeschi, dopo aver bombardato a distanza Savorgnano del Torre, circondano il paese. Durante il rastrellamento, uccisi Martinis Giuseppe (anni 14), Jacob Antonio (anni 53), Sich Anna (62), Sudaro Maria (87), Saccavino Giovanni (45). Bruciate case e stalle.

Dopo tre giorni di combattimento in Valcellina, i tedeschi raggiungono Barcis e la incendiano completamente dopo averla saccheggiata e aver gettato nelle fiamme due vecchi.

Documento dell’Ippolito Nievo, firmato Tribuno e Riccardo: “Nella Valcellina, l’irruzione dei tedeschi e le distruzioni fatte durante i giorni 10, 11 e 12 c.m. hanno ridotto Barcis in un cumulo di macerie fumanti. Le condizioni della popolazione sono tali da richiedere immediato aiuto materiale e morale. I bimbi chiedono alle loro madri pane che non c’è. Urge l’invio di coperte, di vestiti e soprattutto di viveri. Molta di questa gente scenderà al piano e naturalmente vi chiederà ospitalità e cibo. Date a piene mani. Fatevi raccontare dalla popolazione fino a dove è arrivata la ferocia barbarica delle orde nazi-fasciste: donne e giovani violentate, uomini bruciati vivi entro le loro case e prima di ciò rapina e devastazione totale…”.

12 settembre 1944

Impiccato a Sacile in presenza del fratello e della madre, Antonio Peruch, della Divisione Garibaldi “Nannetti”. Il btg. Gramsci a cui apparteneva prenderà il suo nome.

13 settembre 1944

9 di Cervignano e 7 di Bicinicco arrestati: 14 sono deportati in Germania.

A Buia, 32 arrestati: 26 in Germania.

14 settembre 1944

Il CLN Carnico convoca le forze politiche e militari perché si nomini una giunta provvisoria di governo.

15 settembre 1944

A Tolmezzo la popolazione ha tagliato per ordine dei tedeschi il bosco Picotta, in funzione antipartigiana.

Rive d’Arcano: scontro tra partigiani e tedeschi, uccisa la mugnaia, due tedeschi feriti e la loro auto bruciata.

A Manzano, mine danneggiano la ferrovia.

A Udine, in via Monte Sei Busi, fatta saltare la casermetta della difesa antiaerea.

Tra Tagliamento e Cansiglio è paracadutata la missione inglese Nicholson (magg. Thomas Rowest) insieme a Tolson, “Piave” e un marconista. Rientrerà il 24 febbraio ’45.

16 settembre 1944

A Resia asportata dai partigiani l’apparecchiatura del telefono.

A Gemona, danneggiati macchinari dell’OT.

Manifesto murale: sulle strade Udine-Caporetto, Cividale-Cormons e Cividale Premariacco-Buttrio, rimuovere i covoni di mais e i cespugli per una striscia profonda 200 metri.

18 settembre 1944

Vincenzo Bianco incontra un esponente del CC del PCS, critica le posizione di Kardelj, scrive a lui e a Togliatti che non può prendere alcuna decisione prima di sentire il CC del PCI.

Poco dopo però invia una lettera “riservatissima” alle federazioni comuniste della Venezia Giulia nella quale fa proprie le posizioni jugoslave.

A Oleis di Manzano, scontro tra partigiani e tedeschi: un partigiano morto, uno prigioniero.

A Pradamano, fatti saltare i binari della Udine-Buttrio: interrotto il traffico per 10 ore.

A Pontebba fatto saltare l’acquedotto del capoluogo. Inutili le riparazioni, i partigiani avvertono che lo farebbero saltare di nuovo.

Durante la notte, a Cividale partigiani portano via con sé una quarantina di militi MDT e il presidio di Porta San Giovanni.

Catturati i garibaldini Ugo De Lorenzi da Chions e Mario Muzzin da Fiume Veneto dai repubblichini e fucilati a Villotta.

Fucilati a Sacile: Pietro Camarotto “Rainer”, della Ippolito Nievo B, Mario Del Fabbro “Tosca”, comandante del battaglione “Piave”, della Quinta brigata Osoppo, Giovanni Pizzinato, partigiano della Quinta brigata Osoppo, Tullio Regini, partigiano della divisione Garibaldi Nino Nannetti.

21 settembre 1944

A Udine, alle ore 23, brillano due bombe nel deposito locomotive. Gravi i danni.

A Tolmezzo è demolita dai tedeschi con 6 grosse mine la cosiddetta torre Picotta del ‘300, vero simbolo della città.

I partigiani Giovanni Zambon di Fiume Veneto e Manlio Zuliani di La Spezia, della Picelli Tagliamento, sono fucilati a Pravisdomini.

22 settembre 1944

Fucilati a Fagagna i garibaldini Antonio Leonarduzzi e Romeo Molinari da Ragogna.

23 settembre 1944

Liberata Rimini.

A Ragogna ucciso dai tedeschi Bortoluzzi Genesi di anni 18.

A Tolmezzo salta il fortino di via Paluzza: morto un GNR.

A Cividale i partigiani fanno saltare l’acquedotto presso Pulfero e impediscono le riparazioni se non è ripristinato il rifornimento delle Valli. Cividale è senz’acqua.

Espugnato il presidio di Vedronza, spina nel fianco da sempre. Espugnati anche Molinis e Ciseriis.

24 settembre 1944

Si arrendono ai partigiani 108 tedeschi del presidio di Sappada. Saranno restituiti al loro comando il 9 ottobre.

Vincenzo Bianco scrive al PCI di Trieste e di Udine: critica la politica reazionaria degli alleati nell’Italia libera, inneggia all’eroismo di Stalin e Tito. Mette in guardia contro i reazionari che si annidano anche nei CLN della regione. Bisogna intensificare la lotta contro il nazifascismo, intensificare la propaganda per l’URSS, per Tito e la loro missione liberatrice. Bisogna spiegare che la Jugoslavia è democratica, tutto il potere appartiene al popolo, l’esercito non può avere mire imperialistiche perché appartiene al popolo, bensì di liberazione dall’oppressione nazifascista come anche dalle mene reazionarie imperialistiche. Non è giusto impedire al popolo sloveno il suo diritto di riunirsi al resto della Slovenia. I diritti degli italiani nel litorale sloveno saranno rispettati. Pertanto tutte le unità italiane nel territorio operativo del IX Corpo devono operare sotto il IX Corpo, per evitare l’eventuale disarmo da parte degli alleati. Bisogna fare un repulisti di tutti gli elementi imperialisti che si possono nascondere nelle unità partigiane italiane. L’esercito jugoslavo occuperà il più possibile in Italia (è la “riservatissima”).

A Manzano è di nuovo danneggiata la ferrovia.

A Cividale, centinaia di cartoline precetto per uomini tra i 16 e i 60 anni per lavoro. Si presentano in pochi: il 27 partono 58 dei 250 richiesi, quasi tutti ragazzi. Seguono minacce, e l’1 ottobre partono per Gorizia 6 corriere di operai.

25 settembre 1944

Fucilati a Sacile, alla caserma Slataper, 4 partigiani.

26 settembre 1944

Il CLNP annuncia l’avvenuta unificazione di tutte le formazioni di pianura. Il comando crolla con i rastrellamenti e l’arresto degli osovani Ottavio (Eugenio Morra), Ponte (Faustino Barbina) e Simeone (Carlo Dessì).

Dopo l’incontro degli esponenti del CLN carnico, di Maniago e di Spilimbergo, si costituisce con sede ad Ampezzo il CLNL Zona Libera con funzioni di giunta popolare di governo. Nella medesima seduta si discute se ammettere, come propone il PCI, le organizzazioni di massa (Gruppi di difesa della donna, Fronte della gioventù, Comitati contadini e operai). Si giunge a un compromesso: ammesse ma con voto consultivo. Eletta una commissione per organizzare la riapertura delle scuole. Si parla dei rifornimenti ma la Garibaldi non cede: niente scambi con il nemico, provvederà la Montes. Nominata una commissione mista per il controllo dei prezzi.

27 settembre 1944

Offensiva tedesca contro la zona libera del Friuli orientale, da Nimis a Cividale. Partecipano forse la 305a divisione, parzialmente la 715a, tre reggimenti cosacchi, un treno blindato più alcuni fascisti. In tutto 29.000 uomini contro meno di 3.500.

Attimis è rastrellata. Faedis è invasa da migliaia di tedeschi. La gente fugge verso Canal di Grivò, Stremiz, Cividale. Rastrellati i maschi e rinchiusi in una casa a Ronchis. La sera i tedeschi si ritirano.

A Nimis, scontri per tutta la giornata, mentre l’artiglieria spara da Tricesimo (Castello Valentinis) e dal treno blindato. Alcune famiglie si allontanano, la maggioranza ancora spera nei partigiani. Viene fatto saltare il ponte sul Cornappo. Tutta la notte, bombardamento d’artiglieria.

28 settembre 1944

Tedeschi e fascisti bruciano Sedilis.

Alle 9, tornano a Nimis tedeschi e cosacchi: saccheggio; quindi la notte, tranquilla.

A Faedis, si combatte. Alla sera i partigiani si sganciano per evitare l’accerchiamento e fanno saltare i due ponti sul canal di Grivò. I tedeschi cominciano sistematicamente a bruciare il paese.

A Costalunga, 9 partigiani dell’Osoppo sono bruciati vivi in una stalla.

Il Comando di Divisione, per evitare l’accerchiamento, ordina lo sganciamento. Le due brigate Garibaldi eseguono l’ordine, la osovana lo riceve in ritardo e si sgancia con difficoltà e gravi danni.

La zona libera del Friuli orientale è finita.

E’ minato e crolla il ponte tra Ragogna e S. Pietro.

A Tolmezzo, SS sparano sulla frazione di Casanova con l’artiglieria: un morto e due feriti gravi.

A Torlano, due fucilati.

29 settembre 1944

A Colloredo di Prato, 4 uccisi dai fascisti: un partigiano e i suoi familiari. Sono: la madre Teresa Vacchiani, nata a Colloredo di Prato il 24.9.1887, casalinga, e i figli Arrigo Zampieri (2.6.1923), manovale, civile; Blandina (gemella del precedente), casalinga, civile; Gino Remo (30.9.1924), manovale, partigiano della Garibaldi Friuli.

A Nimis, alle ore 9, la popolazione riceve l’ordine di sgomberare verso la Madonna delle Pianelle. Tutti si avviano con carri, carretti, carriole.

Presso villa Ortensia, trucidati cinque uomini, sospetti partigiani. Uccisi anche Giuseppe Nimis e Giobatta Ceschia. Poi circa 400, uomini e donne, sono condotti a piedi verso Udine. Vengono rinchiusi parte nell’Istituto Tecnico in piazza XX settembre, parte al contumaciale di San Gottardo. Andranno in Germania circa 100 uomini e 30 ragazze, in campo di lavoro o di sterminio.

La gran massa dei carri è convogliata verso Tarcento. Alle ore 17, comincia l’incendio. Nel frattempo per tutto il giorno brillano gli incendi di Sedilis (l’85% delle case distrutto). Poi scendendo i tedeschi incendiano Ramandolo, Torlano e verso sera Faedis.

Sedilis bruciava già il giorno prima, ma il 28 i tedeschi ritornano per finire l’opera.

Sono distrutte dal fuoco circa 40 case di Subit, paese di circa 500 anime. La chiesa è distrutta con l’esplosivo. Sono bruciati vivi: Ida Scubla e Angelo, Vittorio Binotto, Giuseppe Scofet  e Luigi Tomasino.

Fucilato a Fagagna il partigiano del btg. Pisacane Arduino Zancan da Castelnuovo. Uccisa alla Risiera Virginia Tonelli.

30 settembre 1944

Continua l’incendio di Nimis, tra i muggiti del bestiame rimasto incatenato. Qualche animale riesce a romperla e vaga impazzito. Si salvano solo le case che i cosacchi hanno scelto come loro alloggio: lì bevono, mangiano, ridono. Per l’incendio sono giunti guastatori tedeschi da Trieste e hanno impiegato 40 ettolitri di benzina, bombe incendiarie e fosforo.

Ad Ampezzo, seconda riunione del CLNZL. Si parla della scuola, della revisione dei testi. L’argomento è rimandato. Quindi si affronta il problema dei boschi, i Carnia per lo più comunali. E’ affidato a un maresciallo della forestale il compito di avanzare proposte. E’ approvata l’organizzazione della polizia, eletta la commissione per l’epurazione. Le riunioni sono pubbliche.

1 ottobre 1944

Terza riunione del CLNZL. Si parla di prezzi, poi di scuola: si decide di nominare un ispettore. Il rappresentante del Fronte della Gioventù propone un appello per la riapertura delle scuole: raccolta di libri di testo e materiali, esclusione dei maestri compromessi col regime. La proposta è accettata.  Quindi i CLN comunali sono riconosciuti nella loro funzione direttiva e di controllo politico sulle giunte elette e per la designazione dei giudici popolari. Si parla delle funzioni delle giunte.

Per le tasse, Emilio presenta uno schema per una tassazione progressiva sul patrimonio. Conclusione: abolizione di ogni tributo esistente, diretto o indiretto e istituzione di un’imposta straordinaria sul patrimonio (minimo: 200.000 lire), con aliquota progressiva dal 2 all’8%. La riscossione spetta alle Giunte popolari e le entrate sono conservate dal comune, tranne una percentuale al CLNZL valutabile caso per caso, secondo il rapporto gettito-popolazione. Per i comuni poveri ci sarà una integrazione da parte del CLNZL.

L’ex presidente del tribunale di Tolmezzo è nominato presidente del tribunale del popolo con l’incarico di stendere un progetto per l’organizzazione della giustizia.

Arrivano 250 cosacchi a presidiare Faedis.

Continua l’incendio di Nimis. Alla popolazione è vietato rientrare per tre mesi. Morti durante la battaglia: 18; in Germania: 26; dei quali dispersi: 8.

Ad Attimis i tedeschi fanno uscire tutti dalle case con il solo necessario per un giorno. Sono raggruppati del cortile Zuliani. Comincia l’incendio e va avanti per tutto il giorno. Alla sera, i tedeschi se ne vanno; subentrano i cosacchi che per una settimana rapinano, saccheggiano, violentano.

2 ottobre 1944

I tedeschi passano in armi il Tagliamento verso Avasinis (il ponte era stato fatto saltare dai partigiani). Braulins e Trasaghis sono fatte sgomberare e occupate. Ad Avasinis la gente fugge portando con sé più cose possibili. Restano 80 persone con il parroco.

Iniziano gli attacchi contro la zona libera della Carnia. Tra l’8 e il 20 la Carnia sarà occupata e i cosacchi insedieranno 44 presidi.

3 ottobre 1944

I tedeschi intimano lo sgombero alle popolazioni di Bordano e Interneppo.

Ad Ampezzo, circolare alle giunte popolari e ai CLN per la raccolta di libri per le scuole (si consiglia il libro Cuore) e per l’epurazione dei maestri.

I tedeschi puntano su Avasinis, ma sono fermati dai partigiani e la sera rientrano a Trasaghis. I partigiani catturano 4 fascisti.

Dal carcere di Udine, in 3 scaglioni, partono in 247 per la Germania.

4 ottobre 1944

Riprendono i combattimenti ad Avasinis, poi i partigiani si sganciano per evitare l’accerchiamento.

5 ottobre 1944

Al mattino repubblichini con De Lorenzi entrano ad Avasinis e Alesso e subito dopo giungono i tedeschi: per le 11 la popolazione deve andarsene. Ma la gente rimane. Arrivano incaricati della prefettura, armati, e offrono 2.000 lire per famiglia per lo sfollamento, ma pochi accettano. Questo a Avasinis, mentre i tedeschi stanno sgomberando Alesso. Alle 16 arrivano i cosacchi. La gente tira fuori da mangiare e bere e loro assicurano che chi resterà non rischierà nulla. Occupano case, l’asilo, anche la canonica e questa sistemazione è per loro conveniente perché così saranno nutriti dalla popolazione. Le suore rientrano a Udine.

Altrove avviene lo sgombero sotto una pioggia torrenziale, verso Gemona, Osoppo, Buia, Maiano, San Daniele… I profughi sono circa 7.000; Alesso è battezzata Novocercask  e diviene sede del comando cosacco settore Medio Tagliamento.

6 ottobre 1944

E’ venerdì e si riunisce per la quarta volta ad Ampezzo il CLNZL. Inizia la discussione, ma è interrotta dall’arrivo di Nicholson, Andrea e don Lino. La riunione prosegue a porte chiuse. Andrea legge la lettera dell’arcivescovo di Udine Giuseppe Nogara al professor Michele Gortani. Tutti attoniti e anche Nicholson rileva la gravità del fatto; comunque si rimanda in attesa di chiarimenti. Tutti sono vincolati alla più stretta segretezza. Escono Andrea, Franco (Giovanni Gozzer), Nicholson, Plauto.

Il maresciallo della forestale fa la sua relazione sui boschi. Si decide la creazione di un corpo di guardie forestali dipendenti dalle giunte. Comunque è vietato il taglio dei boschi se non per l’uso familiare normale.

Si parla dei prezzi. Si decide un censimento delle giacenze di viveri. Entra don Lino che insiste per lo scambio legname-viveri con la pianura, dato che i generi tesserati non arrivano più. Beltrame, data l’assenza di Lizzero, chiede un rinvio che è accettato.

7 ottobre 1944

Nasce il comando di coordinamento Gruppo Brigate Sud: Battisti e Sergio della Garibaldi, Vico (G. B. Caron) e Roncioni (Francesco Rampolla) della Osoppo.

Ad Ampezzo, quinta riunione del CLNZL. Mancano i rappresentanti militari. Una staffetta tutta bagnata (ha attraversato a guado il Tagliamento fuggendo ai tedeschi) porta gli ultimi decreti del CLNAI.

Il CLNZL decreta l’abolizione della pena di morte per i reati previsti dal codice fascista. Ciò è previsto dal progetto del presidente del tribunale, Astolfo Giuliani, per altri versi criticato perché troppo legato al passato regime. Viene emendato su proposta del rappresentante del PLI Gardi: il presidente del tribunale sarà assistito da 5 giudici popolari eletti dalle giunte comunali nell’ambito territoriale del reato. Un componente del CLN locale farà l’accusa; un cittadino scelto dall’imputato, la difesa. Il presidente sarà assistito anche dai rappresentanti delle organizzazioni  di massa e da un delegato dei partigiani. Competenza del tribunale, i reati comuni non politici. Per tutti i reati comuni viene abolita la pena di morte. La giustizia è gratuita.

8 ottobre 1944

Attacco tedesco alla Valcellina.

Sesta seduta del CLNZL ( da questo momento, questa e le future hanno carattere di seduta permanente). Si parla di boschi, prezzi, ma non si decide niente. Mancano sempre i partigiani e poi il rappresentante del PSI.

L’O.F. (Fronte di liberazione sloveno) denuncia l’accordo col CLNAI. E’ la “svolta jugoslava” (in settembre il prof. Zwitter, incaricato di redigere un progetto di confine occidentale, tracciava una carta [zona etnicamente compatta] che assegnava alla Jugoslavia le province di Trieste, Gorizia e una parte di quella di Udine).

A Tolmezzo sono arrestate 43 persone, tutte in seguito rilasciate.

E’ domenica: a Udine, finito il corso di addestramento provinciale “E. Muti” per il servizio ausiliario femminile, festa e giuramento alla presenza del comandante militare regionale gen. di Corpo d’Armata Giovanni Esposito. Le ausiliarie sono 48.

9 ottobre 1944

Inizio operazioni contro la ZL della Carnia condotte prevalentemente da tedeschi e fascisti, con alle spalle i cosacchi che occupano i paesi. Saccheggi a Cadunea, Cedarchis, Illegio, Imponzo, dove i cosacchi uccidono con una mazzata in testa il vicario don Giuseppe Treppo che cercava di difendere due ragazze.

Tra il 9 e il 17 è occupata la Valcellina.

10 ottobre 1944

Il CLNZL emette una circolare che fissa la riapertura delle scuole per il 15 ottobre.

Alle ore 17, su richiesta di Emilio, convocazione segreta e urgente del CLNZL. Sono presenti Emilio, Giovanni Nigris, Dino Candotti, Nino Del Bianco. L’atmosfera è opprimente. Emilio presenta il testo di un messaggio ai CLN di valle ancora liberi, che fronteggino la situazione con calma e serenità. E’ resa nota la tattica elastica dei partigiani: molto territorio libero sarà abbandonato senza opposizione secondo le direttive del comando di coordinamento Garibaldi – Osoppo. Alle 18 arriva Gardi. Non si prende alcuna decisione, la seduta si scioglie con scambievoli saluti e auguri.

A Faedis sono arrestate 47 persone: 11 andranno in Germania (45 il 18.10; uno l’1.11; uno il 31.10).

“Domenica (a Udine) prelievo dai cine della città di circa 200 giovani, tradotti in carcere e fatti partire per la Germania” (“Mikros” – don Giuseppe Grillo, sacerdote nelle carceri di via Spalato).

11 ottobre 1944

A Paularo, il giorno prima erano arrivati 500 tedeschi, mentre a certe finestre sventolava la bandiera bianca.

L’11 se ne vanno, lasciando qualche ufficiale e molti cosacchi, i quali chiudono tutti i 400 abitanti nelle scuola. Poi vengono portati a Tolmezzo (ma molti sono liberati per intervento delle ditte presso cui lavoravano, alcuni fuggono); quindi a Udine, dove, il 14, sono chiusi nell’Istituto Zanon, in piazza Garibaldi. Qualche giorno dopo vengono inviati in campi di lavoro, alcuni direttamente, altri passando prima per San Sabba. In via Spalato (allora via Carceri nuove) non c’era più posto. Vengono inviati in campi di lavoro 52, in KZ 10.

I cosacchi occupano Sutrio.

12 ottobre 1944

A Treppo Grande, uccisi due tedeschi dai partigiani: imposto il taglio delle piante fino a 100 metri dal ciglio della strada.

A Rivignano, in un attentato muoiono il comandante della sezione Lavori del Genio militare tedesco e altri civili del comune.

A Osoppo arrivano 700 profughi da Trasaghis e Bordano; a Reana, 500 da Nimis, Attimis e Faedis; a Tolmezzo un migliaio da varie parti.

13 ottobre 1944

Rastrellamento a Forni Avoltri: fermati tutti compreso le donne, il parroco, il podestà, il medico. Scelgono gli uomini validi per il lavoro. 25 sono mandati direttamente a Linz; gli altri a Udine. Circa 15 sono rilasciati per interessamento del direttore delle miniere di Avanza; gli altri internati a Innsbruck. Tutti torneranno, in parte dopo visita medica, in parte alla fine della guerra.

A Magnano in Riviera, un cosacco uccide a bruciapelo Arno Merluzzi di 25 anni, operaio della TODT.

I primi cosacchi, affamati e laceri, giungono ad Ampezzo e a Incarojo.

Su “La nostra lotta” è pubblicato l’articolo “Saluto ai nostri amici e alleati jugoslavi” che invita ad accogliere fraternamente i soldati di Tito e accettare con spirito di disciplina la dipendenza operativa dalle loro formazioni che si trovano nel loro ambito operativo. L’articolo è scritto da Longo e Secchia.

Arriva a Tramonti la missione inglese Prior che ripartirà nell’inverno ’45.

Il Comando di coordinamento ordina il frazionamento dei battaglioni in squadre per sganciarsi, preparare i ricoveri, prendere i contatti con l’Intendenza per sopravvivere e organizzarsi.

14 ottobre 1944

I tedeschi occupano Barcis. I cosacchi sono a Invillino (Villa Santina).

SS uccidono 4 uomini in località Valtions a monte di Calgaretto (Comeglians) e bruciano gli 8 fienili che trovano sul cammino, con tutti i prodotti dentro. In alcuni si troveranno cadaveri carbonizzati. A Calgaretto prelevano 6 uomini che vengono portati a Udine e poi in Tirolo a lavorare.

15 ottobre 1944

A Nimis, durante la vendemmia, uccisi due giovani, Marco e Domenico Gervasi, sospettati, chissà perché, d’essere partigiani.

A Udine, nella linea per Tarvisio, sabotaggio e deragliamento di 17 vagoni merci. Un morto.

Di sera a Treppo Carnico arrivano i cosacchi. Un centinaio si ferma. Altri 30 il giorno dopo.

Durante il rastrellamento della Valcellina, i tedeschi incendiano le borgate di Cellino, Contron e Pinedo.

16 ottobre 1944

Nicholson manda l’ultimo dei suoi 12 messaggi radio per chiedere ai comandi alleati quei rifornimenti che non arriveranno mai.

I tedeschi incendiano sul monte Toc una frazione di Casso.

17 ottobre 1944

Bruciati dai tedeschi i casolari di Cjampaman sopra Villa Santina, acquartieramento di osovani che fuggono. Muore bruciato un reduce dall’Albania, malato di malaria.

Fucilati a Claut il partigiano Alessandro Beacco da Claut, e a Travesio il partigiano Gino Pinzana di Travesio, ambedue della Garibaldi Sud Arzino.

metà ottobre 1944

Catturati a Pordenone i membri del CLN Nigris, Piave, Viale e Basilio.

18 ottobre 1944

Fucilato a Claut Guido Lorenzi di Claut, della Garibaldi Sud Arzino.

19 ottobre 1944

Lettera di Ercoli (che si era incontrato a Bari con Kardelj) a Vittorio (Vincenzo Bianco): è un fatto positivo che le truppe di Tito occupino la Venezia Giulia, così con ci sarà l’amministrazione reazionaria degli inglesi e il disarmo dei partigiani. Le unità partigiane, “mantenendo il loro carattere nazionale”, faranno parte dell’esercito di Tito.

A Venzone, attentato alla ferrovia. Il treno deve rientrare a Carnia.

20 ottobre 1944

A Raspano, i cosacchi fanno irruzione in casa di Silvano Scagnetti e catturano Luigi Tami “Eros”, comandante del btg. osovano “Monte Nero” (medaglia d’oro), e Giovanni Bertoldi “Congo”. Consegnati ai tedeschi e condannati all’impiccagione, si ribellano e sono abbattuti. La casa è incendiata.

A Cervignano, uccisa una certa Anna Gratton.

21 ottobre 1944

I partigiani jugoslavi con l’Armata rossa liberano Belgrado.

A Udine, mitragliamento aereo.

22 ottobre 1944

Nel Friuli orientale, dopo un colloquio, frattura definitiva tra garibaldini e osovani. Motivo: il cedimento garibaldino nei confronti degli jugoslavi.

24 ottobre 1944

Arrestato a Faedis Felice Davilla, medico, originario di Reggio Emilia. In Germania l’11.1.45.

25 ottobre 1944

Con una lettera di Battisti, cessa il comando di coordinamento per incomprensioni.

26 ottobre 1944

I cosacchi partono da Faedis per Cividale. Rientrano a poco a poco gli sfollati.

27 ottobre 1944

A Colloredo arrestati 8 russi: in Germania il 31.10.

29 ottobre 1944

Fucilato a Sacile dalla X MAS Gino Coltro di Sacile, partigiano della Nannetti.

30 ottobre 1944

A Rivalpo (Arta) arrivano 200 russi musulmani.

A Cervignano, ucciso Raffaele Fogar.

Fine ottobre 1944

A Pani di Raveo, i quadri partigiani si riuniscono, discutono: la Carnia è perduta, si confida di resistere nelle Prealpi.

La zona libera è ridotta alla Val Tramontina e alla Val d’Arzino.

1 novembre 1944

A Muina, come reazione a un combattimento con i partigiani del giorno prima, i cosacchi uccidono due persone, bastonano, saccheggiano. I morti sono Ettore Galli ed Elio Micoli. Poi prelevano gente e vanno verso Ovaro, fermando altri per strada, percuotendoli col calcio del fucile e derubandoli. In tutto 60 persone che minacciano di fucilare. L’intervento del parroco, dopo lunghe trattative e mercanteggiamenti (volevano fucilarne almeno 10) porta alla liberazione di tutti.

Arriva a Palmanova un reparto della milizia fascista, circa 40 uomini, comandato dal cap. Ernesto Ruggero. Rimarrà alla Caserma Piave fino al 19.4.45 e ad esso si aggregò a fine novembre il serg. Della X MAS Remigio Rebez, di Trieste. La popolazione li chiamerà la “Banda Ruggero”. Furono arrestati per il loro comportamento dagli stessi tedeschi e denunciati a un tribunale. I militi fascisti erano la 2a compagnia del I btg. del V Reggimento MDT comandato dal cap. SS Herbert Packebusch. Oltre a Ruggero, di Napoli, c’erano i sottotenenti Romolo Cella e Giacomo Rottigni. Nella Caserma Piave allestirono prigioni e luoghi di tortura, assieme a un plotone della 24a Brg. SS Cacciatori del Carso, guidato dal cap. Odorico Borsatti di Pola. Rimasero fino alla fine, catturando in tutto circa 500 persone.

2 novembre 1944

Rastrellamento cosacco a Ovasta, Luint, Mione, Agrons. A Ovasta, tutti perquisiti e derubati. Un uomo, in possesso di un lasciapassare inglese, poiché era stato liberato dalla prigionia in Africa, è fucilato. All’ingresso di Luint, i russi incontrano 5 persone che fuggono per paura: sono tutti uccisi (Antonio Marin, Antonio Not e Lino, Egidio Palma, Paolino Piemonte). Poi razzia a Muina. Mentre se ne vanno, un cosacco è ferito (forse tra di loro). Ritornano a Muina e ammazzano Guido Felice, invalido, che per tutto il giorno era servito come interprete; poi Egidio De Franceschi di 55 anni, Angelina Stradiotto di trenta anni.

Nei giorni successivi morivano per ferite Tullio Fabris di 38 anni e Giovanni di 90.

3 novembre 1944

Arrestati a Udine 4 russi: in Germania il 19.11.

A Venzone un cosacco ubriaco uccide Giuseppe Zamolo. Disarmato, chiama altri in aiuto e picchiano e uccidono.

4 novembre 1944

E’ paracadutato Eolo (Mc Pherson) nella zona del Friuli orientale, in sostituzione di Tucker. Rimarrà fino alla liberazione in zona di Ledis con il btg. osovano “Prealpi”.

E’ arrestato Ottavio (Eugenio Morra).

A San Giorgio di Nogaro, ucciso un soldato tedesco.

A Tarcento, cosacchi e tedeschi rastrellano Sammardenchia, fermando 25 persone. Qualcuno poi è liberato, il resto a Udine.

Sempre a Tarcento, arrestati 18; 11 in Germania il 15.11.

5 novembre 1944

A Milano (e fino al 7) conferenza dei Triunvirati insurrezionali, la più grande riunione di quadri comunisti nell’Italia occupata. Si tira il bilancio di un anno di lotte; quindi si esalta la Jugoslavia, si afferma che il popolo italiano deve espiare le sue colpe verso gli slavi. La maggioranza è per la rinuncia dei territori occupati dai fascisti e per un plebiscito per Gorizia e Trieste. Alcuni sostenevano che era augurabile che Tito arrivasse fino al Po o che comunque Trieste e Gorizia  dovessero essere loro assegnate.

Catturati a Cercivento membri del CLN, tra cui il parroco don Luigi Zuliani e Tullio Dalla Pietra.

Muore Montes alla caserma Piave di Palmanova.

In Friuli, mobilitazione generale per le classi 1905-28 per prestazioni urgenti (fortificazioni e sgombero macerie).

Nella canonica di Lasiz è letta una lettera di Nogara che scomunica chiunque con lettere anonime o spionaggio denunzia il prossimo.

6 novembre 1944

A Sutrio tra il 6 e il 21 catturati 15 osovani e 3 membri del CLN: 4 moriranno a Mauthausen.

A Cervignano, uccisi da partigiani il conte Giorgio Strassoldo, Sprecapane Luigi e un capitano medico tedesco.

7 novembre 1944

La Natisone accetta la dipendenza operativa dal IX Corpo. Ci sono Vanni e altri, ma non Andrea.

8 novembre 1944

A Strassoldo, per rappresaglia, fucilate 9 persone prelevate dal carcere di Udine.

Impiccato a Caneva il partigiano Antonini Giuseppe “Anna” da Maniago, della Ciro Menotti. Si era assunto la responsabilità di tutti i sabotaggi avvenuti in paese per evitare rappresaglie.

9 novembre 1944

A Cividale prelevato l’alpino Gio Batta Ottone.

11 novembre 1944

A Strassoldo, alle 16, è impiccato il maestro Alessandro Moraitti dalla X MAS.

A Prepotto partigiani sloveni hanno imposto la chiusura delle scuole elementari, con divieto di riaprirle finché non arriveranno nuovi testi forniti da loro.

A Reana continuano lamentele per il comportamento dei cosacchi e le loro prepotenze.

Entrano in carcere a Udine, con cognomi quasi tutti slavi, 68 donne, tutte mandate in Germania il 19.11.

Guidati da una spia, tedeschi attaccano di sorpresa il btg. Buozzi che si spostava da Poffabro  a Villa Santa Maria: 11 partigiani catturati e fucilati a Cividale.

13 novembre 1944

A Udine, sulla linea per Tarvisio, una mina provoca il deragliamento di un treno misto: 3 morti e 5 feriti tedeschi.

E’ diffuso in chiaro per radio il Proclama Alexander.

17 novembre 1944

A Raveo, dopo un’incursione di partigiani in cerca di rifornimento di viveri, il podestà e 72 capifamiglia vanno a Villa Santina a chiedere protezione ai russi.

A Pani di Raveo, battaglia vittoriosa di partigiani contro i cosacchi (fino al 20).

18 novembre 1944

Tornano a Faedis i cosacchi.

A Beivars i partigiani uccidono 3 individui che rubavano spacciandosi per partigiani.

20 novembre 1944

A Udine salta con la dinamite una locomotiva della linea per Palmanova; divelte antenne della linea elettrificata Udine – Tarvisio.

22 novembre 1944

Bombardamento alleato a Gemona: 50 morti, 45 feriti gravi.

Mitragliamento aereo a Cervignano: 2 morti.

Bombardamento ad Osoppo: 58 morti e più di 100 feriti.

25 novembre 1944

Nella piazza centrale di Porcia, viene impiccato Luigi Remigi, la moglie deportata in Germania e, contemporaneamente, altri quattro partigiani – Moreal Valentino, Moro Umberto, Truccolo Giovanni, Dell’Agnese Antonio – sono fucilati. Sempre a Porcia, nello stesso giorno, i fascisti – appiccato il fuoco ad un’abitazione dei Venier in via Dogana – uccidono freddamente a fucilate, perché tenta di fuggire, la figlia Luigia di quattordici anni.

A Codroipo uccisi due militi della polizia economica.

Arrestato a Pordenone su delazione Franco Martelli “Ferrini”.

26 novembre 1944

Prelevati a Cividale ancora uomini per lavori dalle parti di Gorizia.  “E’ una vera schiavitù… (ricorda un testimone) Ho assistito alla visita degli uomini in caserma. Ho letto nel volto di tutti l’avvilimento e l’umiliazione. E’ inumano pretendere che professori, professionisti, studenti, impiegati vadano a lavorare di pala e piccone, perché non usi a simili lavori…”.

27 novembre 1944

Tra il 27 e l’8 dicembre, occupate dai tedeschi la Val Tramontina e d’Arzino. Gravi le perdite partigiane.

Al mattino, nel cortile della caserma di artiglieria di Pordenone, è fucilato Franco Martelli “Ferrini”, CSM della Garibaldi – Osoppo Destra Tagliamento. Era stato arrestato il 25 insieme ad Attilio Marchi, intendente della brg. Osoppo e del CLN di Pordenone, poi trasferito al comando SS di Trieste. I tedeschi da carte carbone avevano ricostruito documenti con nomi e ciò aveva costretto il movimento partigiano a darsi alla macchia.

Durante un  sabotaggio a Pramaggiore, sono catturati dalle brigate nere 6 partigiani del btg. Bertin Longo della Ippolito Nievo B, torturati e impiccati a Blessaglia. Uno è ucraino. Sempre a Blessaglia il 2 dicembre sono impiccati altri due.

28 novembre 1944

Fatti saltare a Venzone 50 metri di binari: traffico interrotto per 2 ore.

A Cividale, questurini e repubblichini entrano nel ginnasio-liceo e rastrellano gli studenti sopra i 16 anni.

30 novembre 1944

Repubblichini da San Quirino assaltano Lasiz: sparatorie, saccheggi, tutti gli uomini al muro. Sembrano ubriachi, hanno sacchi di galline prese in altri paesi. Se ne vanno verso Cividale con 12 ostaggi. A Biacis prendono 2 uomini e un ragazzo; a Tarcetta, 4 uomini: tutti in carcere. Saranno tutti liberati, meno 2 di Tarcetta e uno di Lasiz (Remo Melissa, morto a Dachau).

Novembre 1944

Entra nel Litorale Adriatico la divisione X MAS che si pone sotto il comando diretto di Globocnik ed è dislocata nella pianura goriziana.

Si costituisce a Udine con fascisti locali la 38a brg. camice nere.

1 dicembre 1944

Tra l’uno e il cinque, attacchi concentrici in val Pesarina e in alta val Degano.

A Tarcento è ferito gravemente Luciano Spanghero, addetto all’ufficio politico del reggimento Volontari Tagliamento, mentre rincasava a Udine.

A Cervignano, prelevato Giuseppe Colussi, custode delle carceri.

Tra l’1 e il 3 rastrellamento tedesco da Sappada a Forni Avoltri: catturati e portati a San Stefano e poi a Bolzano e poi in Germania 15 partigiani (al 10.6.45, solo 7 erano tornati). Il 3 giunge un maggiore con un elenco di 6 partigiani. Perquisite tutte le famiglie con quei cognomi e minacciati i congiunti. Incendiata una casa in cui si riunivano, più altre 2 e 5 fienili. Minaccia: che i 6 partigiani si presentino entro 8 giorni o il paese sarà incendiato. 5 si presentano a San Stefano: uno è rilasciato, 4 a Mauthausen, dei quali solo uno ritorna: Bortolan Giuseppe di Umberto. Mancano: Mario Caneva, Mario Sottocorona, Carlo Tamussin. Sono morti a Mauthausen Lucio Vidale, Silvio Romanin, Tullio Pallober, Gildo Romanin.

Rappresaglia a Osoppo per un attacco alla polveriera: 140 arrestati e portati a Udine, tra cui il commissario prefettizio. Saccheggi dei cosacchi. Circa 60 rilasciati, poi altri 20; circa una dozzina in Germania per lavoro.

2 dicembre 1944

E’ catturato e imprigionato il prof. Terzo Drusin “Alberto”, addetto alla propaganda della I. Nievo B. Prelevato dalla banda fascista “Capellin”, è restituito cadavere dal Livenza a Tremeacque ” il 17.

4 dicembre 1944

Rastrellamento di repubblichini a Gorgo di Latisana: prelevato uno, forse partigiano.

7 dicembre 1944

Due partigiani di Latisana, Giuseppe Simoncin e Pietro Pitacco, catturati, tradotti a Fossalta  e fucilati.

8 dicembre 1944

La conquista della Val d’Arzino segna la fine della zona libera della Carnia e dell’Alto Friuli.

6 fucilati a Gemona, 8 a Cividale.

A San Giovanni al Natisone, attentato alla linea Udine – Cormons: traffico fermo per 9 ore.

9 dicembre 1944

Entra in carcere Renato Stabile, di Aquileia. L’11.2.45 è scritto: trasferito ad Artegna. Sarà fucilato alle carceri il 9 aprile ’45..

Muoiono Battisti e Paola; cadono in mano al battaglione Valanga della X MAS, comandato dal cap. Morelli, 10 tra garibaldini e osovani.

A Udine, tra le 19.50 e le 22.50, bombardamento alleato: 3 famiglie senza tetto, nessuna vittima.

10 dicembre 1944

A Udine 4 fucilati al palazzo di giustizia, condannati dal tribunale speciale per la sicurezza pubblica, per rappresaglia per un attentato mediante esplosivo contro un reparto germanico in servizio di guardia, avvenuto il 9 dicembre. Sentenza eseguita alle ore 17.15. Sono: Guglielmo Jacuzzi di anni 24 da Sedegliano; Bruno Pallavisini di anni 29 da Manzano; Luciano Gerussi  di 20 anni da Cassacco; Antonio Friz di 18 anni da Pontebba. Ultima lettera di Wolf condannato a morte: “Carissimi genitori e fratelli, quando riceverete questa io sarò morto. Non piangete, ma siate forti e pregate. Perdonate tutti i dispiaceri che vi ho recato ma ricordatevi di vostro figlio che sempre vi ha amato. Ricevete tutti l’ultimo forte abbraccio. Vostro per sempre. Toni”.

I 10 partigiani catturati il giorno precedente sono fucilati al cimitero di Tramonti. Sono: Sclavi Carlo, n. a Buenos Aires il 19.11.1917, “Cicco”, res. A Casteggio di Pavia, garibaldino; Ceccone Adalgerio, n. a Colloredo M. A. il 16.11.23, res. a Fagagna, partigiano garibaldino; Minin Gino  “Carnera”, n. a Tramonti di Sotto il 24.9.25, garibaldino; Villani Salvatore, n. a Santa Teresa di Gallura (CA) il 6.12.14, “Cossu”, brigadiere CC, osovano; De Filippo Gino “Nerone”, n. a Claut il 20.12.26, garibaldino; Cominotto Ottavio “Romeo”, n. a Pinzano il 29.6.20, garibaldino; Moccia Cosimo “Aldo”, n. a Manduria l’1.1.22, carabiniere e osovano; Rigo Osvaldo “Davide”, n. a Chiusaforte il 13.7.26, garibaldino; Flamini Vittorio “Fracassa”, n. a Assisi il 21.1.19, garibaldino; Rondini Ulderico “Romano”, n. a Vienna il 6.7.24, res. A Roma, osovano.

Alle 6 arrivano a Fagagna SS su un autobus, perquisiscono case e osterie, caricano su un camion generi alimentari rinvenuti, prelevano e portano a Udine 23 persone, tra cui il gen. Boffa con moglie e figlio, sfollati da Udine. Il giorno dopo tutti rilasciati meno 5.

12 dicembre 1944

Entrano a Udine in carcere, provenienti dal carcere di Gorizia e affidati a Kombosch – Autorità tedesca, Arturo Toso (4 anni e 6 mesi per attività contrarie al Reich), Loris Fortuna e altri 6. Il 13.12.44 partono per Bernau.

I patrioti Santarossa Ferdinando e Turchet Vittorio sono uccisi a Palse di Porcia, dove sono incendiate 7 case. 23 sono deportati in Germania.

13 dicembre 1944

I cosacchi a Lasiz.

14 dicembre 1944

Presso Pieria cade Pietro Roiatti “Gracco”, commissario del Gruppo brigate nord.

Ad Aquileia prelevato e poi ucciso Ugo Burba fu Giacomo.

16 dicembre 1944

A Venzone, alle 20, passa un treno di internati. Alcuni riescono a fuggire, due sono uccisi: uno è Plotta Luigi da Pulfero, classe 1926. Sono seppelliti nel cimitero di Portis.

17 dicembre 1944

Arrestato Gino Graffitti di Meduno. Il 30 gennaio è consegnato alla polizia tedesca: ucciso il 31 a Gemona. Idem per Lena Silvio di Zoppola, arrestato il 18.

18 dicembre 1944

Il Prefetto De Beden, date le violenze e gli stupri dei cosacchi, trasmette ai commissari prefettizi una disposizione per la quale le donne che hanno subito violenza possono abortire purché la violenza sia compiuta da stranieri non ariani o nemici della RSI oppure da italiani rinnegati fuorilegge. E’ ripresa da una disposizione della sanità del ministero dell’interno della RSI del 9.11.44.

Fucilati dai fascisti per sentenza del tribunale speciale 8 giovani, nel campo sportivo (a Cividale); 6 a Gemona.

20 dicembre 1944

Fine del rastrellamento nelle Prealpi carniche: molti i quadri caduti, reparti in parte pianurizzati, altri oltre il Tagliamento o a est, nei luoghi lasciati sguarniti dalla Natisone, altri in Carnia  per tutto l’inverno.

23 dicembre 1944

Rinvenuti a Prato Carnico i cadaveri di Cleva Albina e del fratello Albino. Si ritiene siano stati uccisi dai partigiani.

24 dicembre 1944

La Natisone varca l’Isonzo e va a combattere in terra slovena, sotto la dipendenza operativa del IX Corpo d’armato sloveno..

Fatta saltare a Laipacco la linea elettrica della ferrovia Udine – Tarvisio.

26 dicembre 1944

Ad Ovaro ammazzata una ragazza da un cosacco.

27 dicembre 1944

Arrestate due zingare, Levacovich Maria di Pola e Braidic Emma di Postumia. In KZ l’11.1.45.

28 dicembre 1944

Bombardamento rovinoso a Udine in tre ondate successive, tra le 10.40 e le 15.40: 12 fortezze volanti e caccia bombardieri, 300 bombe. Danni attorno alla stazione, nella zona tra via Roma, via Trieste, via Aquileia, viale Palmanova. 60 morti.

29 dicembre 1944

Altro allarme a Udine (il più lungo, dalle 9.25 alle 16) e bombardamento attorno alla stazione. Imprecisato il numero dei morti.

Arrestato Matteo Bossa di Cuneo, fucilato il 9.4.45 alle carceri di Udine.

30 dicembre 1944

Ucciso a Flaibano un consigliere tecnico tedesco. La vendetta sarà consumata a Tricesimo  il 4 febbraio.

Dicembre 1944

L’occupazione cosacca della Carnia: a Paluzza un rgt. Caucasico; a Tarcento il 2° rgt.; a Clauzetto il 1° reggimento; a Enemonzo il 3°; ad Ampezzo il 4°; a Osoppo il reggimento di riserva; a Povoletto  il reggimento di cavalleria; lo S.M. è spostato da Gemona a Tolmezzo. Scuola ufficiali ad Amaro-Ovaro; scuola Junker cosacchi a Villa Santina. Tutti dipendono dal colonnello Hermann Kintrup, comandante della polizia per l’ordine pubblico.

A metà mese, dopo aver chiesto il permesso al comando del IX Korpus, si stabilisce nella sinistra Tagliamento la brigata “Picelli” su tre battaglioni: uno a Tarcento, due sul Collio. Insieme al Centro di mobilitazione della Natisone, formeranno la divisione di formazione Garibaldi Est.

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