Comunicato stampa sulla vicenda di Martignacco


L’ANPI Provinciale, in merito alla vicenda del restauro dell’affresco fascista ad opera del Comune di Martignacco, intende sottolineare quanto segue:

il punto principale è questo: alla richiesta della sezione di Martignacco dell’ANPI di inserire nella segnaletica stradale della via dedicata a Pietro Martini la qualifica di “partigiano” o, in alternativa, di permettere la collocazione di una lapide, a spese dell’ANPI locale, per commemorare la figura di questo combattente per la libertà, il sindaco ha risposto negativamente perché “la Giunta non ritiene di enfatizzare una categoria di combattenti rispetto ad altre, convinta che ciò potrebbe compromettere il necessario processo di pacificazione nazionale”.

In altre parole: ricordare che Pietro Martini, a cui da decenni è dedicata una via di Martignacco, era un partigiano deve essere nascosto per non turbare il sonno di coloro che ancora non si sono riavuti dalla sconfitta del nazi-fascismo, per non enfatizzare una “categoria di combattenti” e quindi “per non compromettere il processo di pacificazione nazionale”.

E’ una presa di posizione inaccettabile sia sul piano storico che politico.

Paragonare i partigiani a una indefinita “categoria di combattenti” significa ignorare la storia e disconoscere il tributo di sangue che i partigiani stessi hanno versato per darci un’Italia libera , indipendente e democratica.

È vero, ci sono stati combattenti e combattenti; c’è stato chi ha scelto di combattere per la libertà e per il riscatto dell’Italia dalla vergogna del fascismo e chi invece ha scelto di schierarsi con i nazi-fascisti: non è possibile mettere tutti sullo stesso piano.

L’umana pietà conferisce dignità a ciascun morto; ma una cosa è la pietas di fronte all’atrocità della morte (specialmente se si tratta di un giovane), altra cosa è il giudizio storico. E l’Italia – per il tramite del suo atto fondamentale che si chiama Costituzione della Repubblica Italiana -il suo giudizio storico lo ha già dato.

Riteniamo invece di minore importanza, anche se ad arte enfatizzata, la questione del restauro del dipinto.

Nessuna intenzione di censura, nessun astio nei confronti dell’artista,nessuna intenzione iconoclasta nei confronti delle opere sorte nel ventennio (l’EUR o Torviscosa non rientrano nei nostri piani bellici distruttivi).

Semplicemente si voleva evidenziare l’inopportunità di un recupero (anche a prescindere dalla differenza di spesa rispetto a una tabella stradale) che può ancora suscitare sentimenti di repulsa in quelle famiglie di Martignacco che hanno subito le angherie e le persecuzioni fasciste.

Il Presidente dell’ANPI di Udine

Dino Spanghero

Per saperne di più consultare il sito del Messaggero Veneto:

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/11/11/news/restaurato-l-affresco-fascista-a-martignacco-l-anpi-insorge-1.12426251?ref=search

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/11/11/news/l-assessore-nocent-difende-l-opera-non-e-un-gesto-politico-1.12430935?ref=search

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/11/12/news/una-questione-di-sensibilita-ma-l-intervento-era-da-fare-1.12437013?ref=search

http://messaggeroveneto.gelocal.it/udine/cronaca/2015/11/18/news/l-anpi-provinciale-replica-a-zanor-sull-affresco-1.12471917?ref=search

Anche la rivista Patria Indipendente ha trattato la vicenda:

http://www.patriaindipendente.it/cronache-antifasciste/no-a-partigiano-per-una-via-si-al-restauro-di-un-affresco-fascista/