Intervento del pastore valdese Marco Emanuele Casci alla cerimonia del 12 febbraio 2022 presso il cimitero di S.Vito a Udine


Nel Vangelo secondo Luca 9, 23-24, sta scritto che Gesù disse: «Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua. 24 Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la salverà.»

Care amiche, cari amici,

in questa giornata, a nome della chiesa metodista di Udine e della chiesa Valdese di Tramonti, desideriamo ricordare anche coloro che, tra i caduti per la causa della libertà, hanno trovato la motivazione del loro agire proprio nella semplice e, allo stesso tempo, motivante, fiducia in Gesù Cristo.

La libertà che noi viviamo è tale perché sono esistite delle persone come il ventitreenne Luciano Pradolin, la cui anima era stata liberata dall’odio del totalitarismo per grazia del Signore Gesù Cristo, che è sempre pronto, anche oggi, ad invitarci a restare svegli, resistendo al “sonno delle coscienze”.
Sonno che porta molti e molte a lasciarci manipolare da chi, in nome dei propri interessi, contrappone degli esseri umani ad altri esseri umani, conducendoci ad una guerra tra poveri.
I rigurgiti fascisti non sono qualcosa di lontano né geograficamente, né cronologicamente: hanno trovato espressione nei palazzi della politica regionale friulana il 4/8/2020, quando durante una incursione di Casa Pound di una quindicina di persone, un consigliere risponde loro che (cito): “sarei uno di quelli che sparerebbe ai migranti, se potesse”.
O ancora il dodicenne preso a calci, sputi e vessato perché ebreo in un parco della provincia di Livorno da coetanee che, ancora nel 2022, frequentavano circoli fascisti.
Non è cessata, dunque, la pandemia fascista, dalla quale non tutti sembrano essersi “vaccinati”. Il “vaccino” di uno fra i ragazzi che ricordiamo, Luciano Pradolin, è stata la fede in Gesù Cristo, così come ricevuta nelle predicazioni ascoltate nella chiesa protestante valdese di cui era membro.
In una lettera alla madre, Luciano Pradolin, scrive: “In realtà mi dispiace lasciare la vita, particolarmente ora che ne avevo capito il grande scopo e il grande significato”.
Parole che, oggi, in un tempo di perdita del senso della vita, risuonano con una forza inaudita.
La nostra preghiera, di cristiane/i protestanti, è quella che ciascuno/a, con l’aiuto di Dio, possa (ri)scoprire quel senso e scopo della vita di cui scriveva Luciano: non solo per sé, ma anche per chi ci sta intorno.

Pastore Valdese Marco Emanuele Casci