Il Comando militare provinciale


Nel gennaio 1946 si aprì alla Corte Straordinaria di Assise di Udine il processo ai responsabili del Comando Militare Provinciale. La stampa lo definiva il processo dei tre colonnelli: Carlo Caflisch, comandante del Distretto di Udine, imputato di aver trasmesso al Comando Militare Provinciale gli elenchi degli ufficiali che non avevano aderito e di aver compilato, insieme al Questore Bruni e ad altri, la lista degli ufficiali da deportare.

Enrico Giovannelli. Dal settembre ’43 al maggio ’44 fu comandante provinciale delle formazioni militari repubblicane; trasmise gli elenchi degli ufficiali che non avevano aderito, indicando i possibili sospetti di attività partigiana, concorrendo così alla deportazione di molti.

Giuseppe Casamassima. Dal novembre ’44 al maggio ’45 fu capo degli uffici del Comando militare provinciale e teneva il carteggio riservato e la corrispondenza su ufficiali e militari da segnalare per le persecuzioni e le deportazioni e con Giovannelli segnalava l’attività degli ufficiali partigiani.

La sentenza: a Caflisch 4 anni, interdizione per 5 anni, confisca dei beni; a Giovannelli 5 anni e sei mesi, interdizione perpetua e confisca dei beni. Casamassima assolto per insufficienza di prove.

45 erano stati gli ufficiali dell’elenco che erano stati deportati; a quella data, le famiglie attendevano ancora notizie su 42 di essi. Per lo più non tornarono.

Nel luglio del ’46, in base all’amnistia Togliatti , furono scarcerati.