I reparti collaborazionisti italiani nel Litorale Adriatico


 

Fino alla metà del 1944:

 

I reparti della Milizia per la Difesa Territoriale (MDT). Corrispondevano alla Guardia Nazionale Repubblicana (GNR) nella Repubblica sociale italiana, ma nel marzo ’44 i tedeschi avevano impedito quel nome, imponendo la dicitura Landschutz – Miliz, tradotta appunto in MDT. Dal luglio del ’44 vi entrarono anche i carabinieri che accettarono il trasferimento (i carabinieri erano stati sciolti d’imperio dai tedeschi che li consideravano poco affidabili per le numerose diserzioni e gli aiuti segreti ai partigiani). Chi non accettò il trasferimento fu deportato in Germania.

 

Il Battaglione Bersaglieri volontari “Mussolini”. Creato a Verona nella Caserma San Zeno già nel settembre 1943, in ottobre trasferì il suo comando in Slovenia dove rimase fino alla fine.

 

Il Reggimento Alpini “Tagliamento”, a cui Rainer impose in data 17 novembre 1943 il nome di Reggimento Volontari Friulani “Tagliamento”. Nato nell’Udinese, nell’aprile ’44 ricevette l’ordine di spostarsi nelle alte valli del Torre, del Natisone e dell’Isonzo; quindi in maggio nella valle del Vipacco, e ancora, nel ’45 nelle valli del Natisone.

 

Le Brigate Nere. Nel giugno ’44 Mussolini firmò l’atto di costituzione di formazioni armate del Partito Fascista Repubblicano (PFR), appunto le Brigate Nere. Si formarono anche nel Litorale Adriatico, anche se ostacolate dai tedeschi. Si sa della loro presenza nel Pordenonese e a Trieste.

 

La X MAS. Ufficialmente creata nel maggio 1944 come unità di fanteria di marina al comando del principe Junio Valerio Borghese. Alcuni reparti comparvero nella pedemontana pordenonese nel novembre 1944: Rainer malvolentieri acconsentì (anche perché il reparto era noto per la sua autonomia) su pressioni dell’ambasciatore tedesco Rahn e del comandante delle SS in Italia Wolff. Il reparto operò nel rastrellamento della zona libera della Carnia; quindi, dopo un periodo di riposo nel Veneto, si spostò a Gorizia e fu impiegato nella selva di Tarnova contro i partigiani.

Tra gennaio e febbraio ’45 la Decima abbandonò il litorale adriatico per ordine probabilmente di Rainer, per i numerosi incidenti provocati con tedeschi e domobranci (collaboratori sloveni). Rimasero solo piccoli reparti.