Dizionario della Resistenza alla frontiera alto-adriatica 1941/1945 a cura di Patrick Karlsen per ediz. IRSREC FVG
recensione a cura di Carlo Baldassi , comitato direttivo Anpi “Città di Udine”
Questo dizionario a cura di ricercatori e storici dell’IRSREC di Trieste riassume -probabilmente in modo definitivo – studi di decenni ed ha l’obiettivo di fornire una serie di schede che – partendo dall’attacco nazifascista alla Jugoslavia – presentino sinteticamente le vicende della guerra di Liberazione dal Friuli VG alla Slovenia e all’Istria sino al 1945. Un lavoro utile non solo agli esperti o appassionati del tema ma anche agli insegnanti e a certi uomini politici che ancora oggi nel 2022 ignorano la complessità di quelle vicende e di quei luoghi mistilingui e tormentati, di fatto già allora influenzati dall’incipiente guerra fredda. Come sottolinea P.Karlsen nell’introduzione, ‘La precocità, la multinazionalità, la radicalità delle opzioni politiche e ideologiche risultano come le peculiarità principali (della Resistenza alto-adriatica)’.
Il lavoro si suddivide in blocchi: i testi di inquadramento, gli eventi, i luoghi e i protagonisti di una vicenda storica per vari aspetti unica in Europa.
Così tra i testi di inquadramento, interessanti l’esame sui vari collaborazionismi sloveno-croati con i nazifascisti, la scheda sui non facili rapporti tra la Resistenza italiana e quella jugoslava (prodromo di quanto successe nel 1945) così come il saggio sui rapporti tra le varie fasce sociali e la Resistenza sia civile che armata.
Nella sezione dedicata agli eventi vengono tra gli altri descritti la nascita delle formazioni garibaldine e osovane in Friuli VG e alcuni episodi tra cui il tragico eccidio di Porzus, significativo per le contraddizioni che vi si accumularono (e che pesarono politicamente per oltre 60 anni).
Tra le schede riguardanti i luoghi delle vicende, i campi di concentramento fascisti di Arbe e Gonars (ancora oggi in Italia poco conosciuti) e vari episodi bellici comprese alcune stragi e feroci rappresaglie nazifasciste (Lipa, Pramosio, Ovaro, Torlano, Trieste ecc).
Infine il corposo blocco di schede dedicato ai protagonisti noti e meno noti delle vicende, sia italiani (tra cui Fontanot, Frausin, Modotti, Lizzero ecc) sia sloveno-croati . Non mancano alcuni tristi personaggi nazifascisti (Rainer, Oberhauser ecc) che diressero l’OZAK (la cosiddetta Zona di operazioni del litorale adriatico) di fatto annessa al Reich dal 1943 al 1945 con la complicità della RSI di Mussolini e delle sue feroci squadracce.
Il libro è corredato anche di alcune utili cartine geografiche che illustrano momenti essenziali della vicenda alto-adriatica.