Nota del Presidente Anpi Provinciale di Udine, Dino Spanghero
Molti iscritti ci hanno chiesto informazioni circa la proposta di legge di iniziativa popolare avanzata dal sindaco di Stazzema ” Norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti” (qui si trovano tutte le informazioni in merito: https://bit.ly/2NYbk2p) e per conoscere la posizione dell’ANPI in merito.
Come precisato a suo tempo dalla nostra segreteria nazionale, l’ANPI, pur ritenendo buona l’iniziativa e condivisibile il contenuto del testo, non appone il proprio logo alla propaganda in quanto non coinvolto dall’inizio alla stesura del testo e alla condivisione dell’iniziativa.
Pertanto, nel rispetto della libertà di opinione di ciascuno di noi, ognuno di noi è libero di sottoscrivere la proposta.
Se nel vostro comune non c’è ancora la lista per la sottoscrizione, potete obbligare il comune a richiederla (per quanto ci risulta il comune di Stazzema ha già fornito i moduli a circa il 90% dei comuni italiani).
Per firmare presso il Comune di Udine
SU APPUNTAMENTO
presso la Segreteria Generale , via Lionello n. 1,I° piano,
al n. 0432 1272635 ( lun-ven 8.45 – 12.15)
oppure
al n. 04321272628 (lun-ven 8.45 – 12-15 e 15.15 – 16.45)
SENZA APPUNTAMENTO
presso l’ Ufficio Elettorale, via B.O. da Pordenone n. 1, piano 1° (stanza 15 o stanza 16 – 0432 1272618)
lun ven 9 -12 + lun e gio 15.15 -16.45
Per sapere se nel proprio comune di residenza è presente o meno la lista per la raccolta firme si consiglia di telefonare all’ufficio anagrafe.
Segue una nota pubblicata sul sito dell’ANPI NAZIONALE
PER UNA GIUSTA E UTILE SVOLTA LEGISLATIVA CONTRO IL NEOFASCISMO
L’impegno della nostra Associazione per una soluzione legislativa complessiva.
La generosità di una recente proposta di legge di iniziativa popolare, però parziale e limitata, che alcuni iscritti all’ANPI stanno firmando
Nonostante il dramma della pandemia continuano intimidazioni, aggressioni e vandalismi dei fascisti: sono spesso in primo piano sul web, imbrattano lapidi, e addirittura di recente attaccano iniziative da remoto, cioè le teleconferenze, dando vita a provocazioni e insulti. Ove dovesse scoppiare nei prossimi mesi una grande crisi sociale resa ancor più difficile e complessa dalla pandemia – di cui non si vede ancora la conclusione – i fascisti saranno presenti per rimestare nel torbido. Di fronte a tutto questo, la stessa legislazione vigente si mostra spesso impotente, anche a causa di non pochi contrasti giurisprudenziali.
L’ANPI sta lavorando da tempo attorno a queste problematiche e studiando i modi migliori perché tutte le istituzioni siano impegnate nell’antifascismo, di cui è largamente impregnata l’intera Carta costituzionale. Proseguiamo nello sforzo di pervenire ad una serie di proposte di respiro, idonee a riempire ogni vuoto ed a rendere più efficaci i vari mezzi già vigenti. Il nostro libro “Antifascismo quotidiano”, recentemente pubblicato, è uno strumento di lavoro per individuare i problemi ed indicare possibili soluzioni. Ci aspettano ulteriori e ravvicinati impegni in questa direzione.
Abbiamo scelto la strada, anche se impegnativa, di un intervento complessivo, perché le soluzioni parziali e limitate sono troppo spesso destinate all’insuccesso, in un Paese in cui l’iniziativa popolare non ha ancora trovato un ascolto serio, come è dimostrato dal silenzio che da anni copre la presenza in Parlamento di un disegno di legge promosso dalla CGIL e corredato da oltre un milione di firme.
La proposta di legge di iniziativa popolare di cui siamo venuti a conoscenza tempo fa è generosa e manifesta una chiara volontà antifascista, ma è parziale e specificamente incentrata sulla produzione di gadget. Firmare, come hanno fatto alcuni iscritti all’ANPI, a sostegno di tale proposta di legge, è comunque un segno di partecipazione civile e di scelta antifascista.
Comprendiamo che iniziative dirette a incidere su aspetti particolari della presenza fascista possano suscitare interessi ed illusioni; ma la realtà ci dice che oggi c’è ben poco spazio per iniziative pure ispirate a finalità legittime e comprensibili, ma irrimediabilmente incomplete e destinate a cadere nel silenzio.
Va fatto uno sforzo di lunga lena, pretendendo l’applicazione delle varie leggi già esistenti, compreso l’art. 9 della legge Scelba, che impegnava la Repubblica a far conoscere nelle scuole che cosa fosse stato il fascismo e che non è stato mai applicato.
C’è l’urgenza di definire altre e nuove fattispecie di reato, in particolare sui social e nelle teleconferenze. A questo proposito occorre, tra gli interventi più urgenti, ampliare gli attuali limitati compiti di indagine della polizia postale, responsabilizzare giuridicamente i providers, conferire ai giudici il potere di ordinare l’oscuramento dei siti e dei profili Fb fascisti.
Vi è poi l’emergenza di un intervento più incisivo sulle competenze amministrative e sugli interventi preventivi, ad esempio in tema di elezioni, a proposito dell’ammissione delle liste elettorali che abbiano riferimento a simboli o a parole d’ordine del fascismo o che comunque facciano riferimento al fascismo e della concessione di spazi pubblici a queste formazioni.
La vera battaglia antifascista deve condursi su due piani: da un lato, nel superamento della frammentata e parziale disciplina legislativa oggi vigente, con provvedimenti tali non solo da colmare specifici vuoti, ma da dare continuità e coerenza all’intero sistema; dall’altro lato, nell’impegno quotidiano di ciascuno a far conoscere che cosa è stato il fascismo del tragico ventennio, nonché a combattere, con i mezzi della legalità e della democrazia, ogni forma di “nuovo fascismo”, comunque si atteggi e comunque si presenti, impegnando tutte le forze nell’attuazione dei principi fondamentali della Costituzione
LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI – 2 febbraio 2021