Aprile, il mese della Resistenza, quarto racconto


Dedicato ai giovani

Erano giovani tantissimi partigiani e partigiane.

Era giovane Bruno Frittaion , fucilato a Tarcento il 1 febbraio del 1945. Aveva 19 anni e sognava di poter dire a tutti che aveva una fidanzata.

Era giovane Antonio Friz, fucilato a Udine il 10 dicembre del 1944. Aveva 18 anni e nella sua ultima lettera scrisse ai genitori di non piangere.

Era giovane Jole De Cillia, caduta in combattimento a Tramonti di Sotto il 10 dicembre 1944. Aveva 23 anni e non aveva voluto abbandonare i compagni.

Erano giovani molti di coloro che vengono ricordati nelle numerose lapidi della nostra città.

Erano giovani molte delle ragazze che andavano alla stazione di Udine per soccorrere i deportati che transitavano di lì.

Ragazzi e ragazze nati durante il fascismo ed educati secondo i modelli del Regime fascista: i maschi alla guerra, le femmine ad essere donne ubbidienti, future spose e madri esemplari di tanti figli da regalare al Duce perché ne facesse dei soldati.

Eppure si ribellarono in tanti ed in tante, perché è difficile distruggere nelle persone il desiderio di libertà, il diritto a costruire e ad esprimere liberamente la propria personalità, la volontà di imparare a stare con gli altri senza costrizioni e senza violenza.

Molti giovani cresciuti durante il fascismo scelsero di pensare con la propria testa, di mettere in gioco i propri corpi combattendo, con o senza armi, per riconquistare un futuro di pace, di libertà, di dignità per tutti e per tutte.

E’ per tenere viva questa memoria, per riflettere insieme ai giovani d’oggi sul passato e sul presente, che l’Anpi si confronta molto volentieri con loro, rispettando i percorsi di crescita di ognuno, fatti di domande, di dubbi, di curiosità, di discussioni.

Possono essere piccoli gruppi di studenti che vengono a fare ricerche nei nostri archivi, possono essere intere classi che ci chiedono di essere accompagnate sui luoghi della memoria a Udine o fuori città. Possono essere intere scuole che ci coinvolgono per costruire degli eventi o dei percorsi insieme a loro. Dalla “biciclettata” a tema, alla visita alla Risiera di Trieste, al pluriennale progetto “Conoscere per resistere,”che ha visto la presenza di centinaia di studenti delle scuole medie superiori ed inferiori della nostra provincia, mettendoli a confronto con storici e studiosi, con personalità della cultura e della società civile.

L’Anpi recepisce le istanze, propone ed organizza con l’aiuto volontario di tante persone.

A Feletto abbiamo parlato delle Madri costituenti, a Gonars abbiamo ricordato i bambini ed i ragazzi internati in campo di concentramento con le loro famiglie solo perché appartenenti ad un’altra nazione, a Cervignano ci siamo soffermati, tra l’altro, sui cognomi cambiati a forza perché ritenuti non italiani, dovunque ce lo abbiano chiesto abbiamo parlato delle leggi razziali del 1938, che dall’oggi al domani impedirono di andare a scuola a migliaia di bambini e bambine, ragazzi e ragazze solo perché ebrei…

I bambini ed i ragazzi, se lasciati liberi di parlare in un contesto che li ascolta, li rispetta, li apprezza, sanno trovare le parole per esprimere il bene ed il male, il giusto e l‘ingiusto, il dolore e la gioia, la paura e la speranza. Anche per questo lavoriamo volentieri con loro.

Per ricordare i 75 anni della Liberazione dell’Italia dal fascismo e dal nazismo, abbiamo coinvolto gli allievi e le allieve della 3G della scuola secondaria di  I° grado “E. Feruglio” di Feletto nella lettura del romanzo di Aldo Barbina “L’alba sulla città”che potrete seguire sul profilo youtube dell’Anpi di Udine http://shorturl.at/TXZ46

Non è e non vuole essere una lettura “ professionale”. Sentirete l’emozione di chi, avendo letto per bene il brano assegnato, va un po’ di corsa nel finale, sentirete gli inciampi di qualcuno sulle parole difficili, sentirete qualche pausa fuori posto, qualche “doppia” non proprio scandita alla perfezione. I nostri lettori e le nostre lettrici sono persone vere, non patinate, caricature di adulti a cui la pubblicità ci ha abituato.

Riscoprire il gusto dell’imperfezione che lascia spazio al miglioramento, dare campo libero al desiderio di fare esperienza per crescere, far riaffiorare il piacere di mettersi in gioco: questo è l’insegnamento positivo che noi dell’Anpi abbiamo ricavato da questa esperienza ed è per questo che la proponiamo anche a voi.