Antonella Lestani è stata nominata presidente dell’Anpi


«La memoria storica va coltivata attraverso le commemorazioni»
«Dobbiamo parlare di più con i giovani e raccontare a loro i valori della storia»
Dal Messaggero Veneto del 23 04 2023  a cura di Fabiana Dallavalle
Padre partigiano, l’interesse per la storia della Resistenza e l’impegno nella politica coltivati fin da studentessa: Antonella Lestani è la prima donna a ricoprire l’incarico di presidente provinciale dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia), che con i suoi oltre 140.000 iscritti, è tra le più grandi associazioni combattentistiche presenti e attive oggi nel Paese. Alla neopresidente che martedì sarà a Udine per la cerimonia di commemorazione della Liberazione d’Italia chiediamo quali sono oggi i compiti dell’Associazione che solo in provincia di Udine conta 2.500 iscritti per 34 sezioni. «Coltivare la memoria storica attraverso le commemorazioni, presentazione libri, attività nelle scuole e tutela della Costituzione. La memoria storica è basata su documenti, testimonianze, atti processuali e sentenze di tribunali».
Per coltivare la memoria bisogna partire dalle parole: antifascismo.
«L’antifascismo è un fatto politico, molto attuale e urgente. Si affermano ovunque il nazionalismo, il complottismo, il razzismo. Non si può lasciar correre. È successo, può succedere ancora, sta già succedendo. Dobbiamo continuare a svolgere un lavoro politico, culturale, sociale enorme. È un lavoro che serve. Allora esercitiamo la “memoria”».
Patria e Patriota.
«È utile cercare di chiarirsi le idee sull’uso sempre più utilizzato dei termini patria e patriottismo, tornati da qualche tempo in auge, e conviene cercare di capire quali deviazioni antidemocratiche si rischiano concretamente quando la parola “Patria” diventa una bandiera ideologica. In tempi come quelli attuali la situazione è complessa: il fatto è che sotto il patriottismo si nascondono alcune tendenze su cui chi usa tale termine nel contesto pubblico ritiene di far leva, senza necessariamente essere esplicito. Una prima tendenza è quella di giudicare il grado di sviluppo, le tradizioni e i costumi, la cultura di altri Paesi in base ai propri criteri e senza tenere conto delle differenze storiche, geografiche, sociali ed economiche, il tutto per arrivare a giustificare la propria supremazia. L’esasperazione di questo concetto porta alla xenofobia e al razzismo. L’esasperazione della xenofobia porta al nazionalismo, l’ideologia che esalta il concetto di patria, a scopo a volte difensivo, a volte offensivo, ponendo come proprio fondamento la salvaguardia della nazione e dell’identità nazionale contro tutto e contro tutti. Se il nazionalismo è all’origine di molti conflitti armati, prima fra tutti la seconda guerra mondiale e in misura consistente anche l’odierna guerra mossa dalla Russia contro l’Ucraina. Infine, bisogna necessariamente distinguere tra il patriota che l’8 settembre andò a Salò unendosi ai nazisti e li accompagnò nelle nostre terre per le stragi nell’estate-autunno ’44, sporcandosi le mani con il sangue di migliaia di innocenti, e le partigiane e partigiani (anche esse/i patrioti) medaglie d’oro al valor militare».
Quali sono gli obiettivi del suo mandato?
«Parlare con i giovani per incrementare il dialogo, capire cos’è per loro l’antifascismo oggi, parlare con loro degli alti valori contenuti nella nostra Costituzione, nata dalla Lotta di Liberazione, essere al loro fianco nelle lotte per il diritto ad un’istruzione pubblica e laica e in quelle per in cui chiedono di prenderci cura della terra. Dobbiamo intessere relazioni con le organizzazioni studentesche, essere presenti alle loro manifestazioni, chiedere collaborazioni. Queste generazioni sono portatrici di sensibilità, linguaggi, costumi, abitudini, culture, del tutto diverse dalle nostre. Ai nostri tempi c’erano luoghi e modi di socializzazione. Oggi i luoghi sono stati cancellati e i modi sono del tutto cambiati. Fra noi e loro c’è stata la rivoluzione del web. Grazie alla sottoscrizione di un protocollo con il Miur possiamo entrare con i nostri progetti nelle scuole di ogni ordine e grado. Stiamo già lavorando con le scuole di Udine e di fuori città. Abbiamo un progetto che sarà presentato al Festival éStoria: gli studenti di due classi del Marinelli presenteranno due “clip” dedicate alle partigiane Cecilia Deganutti e Rosa Cantoni».–© RIPRODUZIONE RISERVATA