DOMENICA 25 APRILE – ORE 14.30: manifestazione in partenza dal municipio con deposizione della corona alla lapide ai deportati e corteo fino in cimitero con deposizione della corona al monumento ai caduti per la libertà.
Parteciperanno 10 persone in rappresentanza dell’ANPI e inoltre il sindaco e altri esponenti della Amministrazione Comunale, e i rappresentanti dell’A.N.A. e della Protezione Civile di Buja.
In questo ambito ufficiale dopo gli interventi del Sindaco e dell’ANPI, sarà dedicato uno spazio alla questione della ROTTA BALCANICA con un intervento di Paolo Pischiutti a nome della Rete DASI e sarà esposto un cartello con la locandina della rete DASI #rottabalcanica #norespingimenti .
Nella stessa giornata, dando seguito all’iniziativa del digiuno a staffetta, in risposta all’Appello “Tutte le vite valgono”, un gruppo di una decina fra soci del Tomât e dell’ANPI praticheranno un’ultima giornata di digiuno dall’alba al tramonto, in segno di solidarietà.
Nella stessa giornata, dando seguito all’iniziativa del digiuno a staffetta, in risposta all’Appello “Tutte le vite valgono”, un gruppo di una decina fra soci del Tomât e dell’ANPI praticheranno un’ultima giornata di digiuno dall’alba al tramonto, in segno di solidarietà.
SABATO 24 APRILE alle ore 18.00
presentazione del libro UN OPERAIO COMUNISTA TRA FRIULI, FRANCIA E SPAGNA (ed. KappaVu)
che racconta la vita avventurosa, le riflessioni e l’impegno civile di Giovanni Giuseppe Felice “Polo”, l’irriducibile (1905-1979), di origini bujesi.
Per accedere all’incontro chiedere il link Zoom con mail a el.tomat@libero.it
La presentazione è organizzata quale iniziativa collegata alle celebrazioni della Festa della Liberazione dalla associazion culturâl el tomât in collaborazione con la sezione ANPI di Buja “Vilma e Ranieri Pezzetta”.
A parlarci del libro sarà don Pierluigi Di Piazza che ne scritto la prefazione . Porteranno il loro contributo anche altri ospiti fra cui il figlio di “POLO” Gianni Felice, l’editrice Alessandra Kersevan e il curatore Marco Puppini.
Felice, “Polo l’irriducibile”, antifascista e comunista, descrive nelle sue memorie esperienze e stagioni condivise con tanti compagni. Parte da lontano, dalla sua fanciullezza passata nelle fornaci tedesche, in Baviera. Parla della sua formazione sociale e politica nei primi anni Venti a Torino, dell’attività sindacale ed antifascista a Lione, in Francia, la clandestinità, l’arruolamento per la guerra di Spagna, l’internamento nel campo di Vernet, il confino a Ventotene, la lotta partigiana in Friuli (fra Udine, Majano, Tarcento e Venzone).
Il suo è un percorso che comprende momenti di vita politica e collettiva, ma anche familiare, quotidiana, gli amori e le amicizie, in un continuo intreccio tra dimensione pubblica e privata. Nelle memorie di Giovanni Giuseppe Felice “Vuic”, anche la storia sociale e civile di Buja è vissuta e raccontata da un punto di vista molto diverso dalle narrazioni tradizionali.
Anche in questa occasione verranno ricordati i temi Resistenza, Costituzione, diritto d’asilo
#25aprile #rottabalcanica #norespingimenti
Tutte le vite valgono!
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