A Monfalcone: presentazione volume “Liberamente comunista. Memorie di un operaio, di un partigiano, di un militante”


Venerdì 14 ottobre 2016 alle 18.00, presso la sede del Comitato Provinciale dell’ANPI di Gorizia , in via Valentinis 84 a Monfalcone, verranno presentate per la prima volta al pubblico le memorie di Silvano Bacicchi, scomparso lo scorso anno, raccolte nel volume Liberamente comunista. Memorie di un operaio, di un partigiano, di un militante. La serata vedrà gli interventi del Presidente provinciale dell’Anpi Ennio Pironi, del Presidente della Fondazione Valmi Puntin di Aquileia, Lodovico Nevio Puntin, del Presidente dell’Associazione Culturale Jadro, Carlo Mucci, del Presidente del Centro Gasparini, Silva Bon e di Sonia Bacicchi, figlia di Silvano.

A introdurre il volume Sarà il segretario del Centro Gasparini Dario Mattiussi, con l’aiuto delle letture di Lucia German e dalle canzoni eseguite dai No Bel, Dario Pacor e Bruno Lasca, i musicisti che accompagnano tutte le presentazioni del Centro Gasparini..

Silvano Bacicchi è stato una figura di spicco nella storia politica e sociale della nostra regione. Nato a Monfalcone nel 1923, entrò come operaio nel Cantiere Navale a 14 anni. Nel luglio 1944 diventò partigiano e in seguito Vice Commissario di battaglione della Brigata Fontanot. Dal 1945 la politica lo assorbì completamente.  Funzionario del Partito Comunista Italiano, fu Consigliere Comunale, Consigliere Regionale e Senatore della Repubblica. Il punto più alto della sua carriera politica e anche quello che gli consenti un contributo di impegno personale alla ricostruzione del Friuli dopo il terremoto come componente della Commissione Bilancio e relatore in aula per il partito comunista. Ritiratosi dalla politica attiva si dedicò completamente all’ANPI diventando Presidente del Comitato Provinciale di Gorizia e Presidente Onorario Nazionale dell’associazione.

I nodi principali che Silvano Bacicchi ha voluto affrontare nel volume sono le dimensioni di popolo della Resistenza nell’Isontino e nella Bassa Friulana, la crisi e la dissoluzione della Jugoslavia, la lunga stagione delle lotte operaie e la crisi della politica italiana ma inevitabilmente la sua è anche la storia non della città dei cantieri ma della città degli operai del cantiere, la sua storia ma anche la nostra.

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