LA RESISTENZA E’ NATA IN FRIULI: a 80 anni dall’armistizio dell’8 settembre 1943


L’8 settembre 1943 viene reso noto l’armistizio con cui l’Italia si arrende agli Alleati anglo-americani: documento che, in realtà, è stato firmato in segreto cinque giorni prima dai generali Giuseppe Castellano (incaricato da Pietro Badoglio) e Dwight Eisenhower, a Cassibile. La stipula dell’atto segna uno dei momenti decisivi nella Seconda Guerra Mondiale per il nostro Paese. La pace, però, si rivela lontana. Immediatamente dopo la dichiarazione dell’armistizio, i nazisti calano in Italia e attuano il piano “Achse”, per neutralizzare le nostre Forze Armate e occupare la Penisola. Gli italiani, già stremati dalla guerra, conosceranno venti mesi di stenti, bombardamenti, rappresaglie e combattimenti sul suolo nazionale.

In occasione dell’80° anniversario dell’armistizio, venerdì 8 settembre l’ Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) – sezione Città di Udine “Fidalma Garrosi Lizzero” e l’Università della terza età “Paolo Naliato” organizzano una conferenza dal titolo “La Resistenza è nata in Friuli”. Il tema sarà discusso dagli storici Luciano Patat e Federico Tenca Montini, che saranno intervistati dal giornalista Rossano Cattivello. La Resistenza nella nostra regione si sviluppò fin dalla primavera del 1943, perché il movimento partigiano friulano era già radicato nei nostri territori. Tra marzo e aprile di quell’anno, sul Collio era nato il “Distaccamento Garibaldi” con un piccolo gruppo di antifascisti in armi: fu questa la prima formazione partigiana italiana, ben sei mesi prima del documento di Cassibile. Lo stesso 8 settembre, gli alpini e i carabinieri della caserma “Italia” di Tarvisio si opposero con le armi ai tedeschi giunti da Villach, riportando venti caduti prima di essere sopraffatti e costretti a darsi allo sbando. Nelle settimane tra il 12 e il 30 settembre, poi, si svolse la “Battaglia di Gorizia”, che vide centinaia di lavoratori italo-sloveni dei cantieri di Monfalcone (la “Brigata Proletaria”) – con l’appoggio dei partigiani sloveni – combattere duramente contro i nazisti. I tedeschi riuscirono a sconfiggerli solo con l’arrivo di ulteriori rinforzi. I partigiani scampati si rifugiarono sul Carso e continuarono a combattere tra il Monfalconese e la Bassa friulana costituendo i primi Gruppi di Azione Patriottica (Gap) e l’intendenza Montes per l’approviggionamento delle formazioni.

La conferenza è con ingresso libero e si svolgerà, a partire dalle ore 17.00nellaula magna di via Piemonte 82 (a Paderno). Per maggiori informazioni o per prenotazioni, è possibile rivolgersi alla segreteria dell’Anpi di Udine telefonando allo 0432.504813 oppure mandando una e.mail ad info@anpiudine.org.

L’incontro è patrocinato dal comune di Udine e dalla regione Friuli Venezia Giulia.

I RELATORI

Luciano Patat, laureato in filosofia all’ Università di Trieste, per dieci anni è stato sindaco di Cormons, cittadina in cui vive e insegna nella locale Università della terza età. Collabora con vari enti di ricerca storica e nel 2021 ha pubblicato il volume “I treni per i lager. La deportazione dal carcere di Gorizia (1943-1945)”, edito dall’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione di Udine.

Federico Tenca Montiniè dottore di ricerca in storia contemporanea delle Università di Teramo e Zagabria. È autore di vari contributi scientifici su riviste italiane ed estere, di una monografia sulla rappresentazione pubblica delle foibe e di vari articoli in italiano e in croato. Attualmente è assegnista di ricerca all’Università di Trieste e collabora con varie realtà appartenenti alla Rete degli istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea.

 

venerdì 8 settembre conferenza ANPI – UTE

 

 

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