In occasione di questo importante convegno invio un cordialissimo saluto ai rappresentanti dell’ANPI e ai nostri compagni e fratelli sloveni e croati. Il 25 luglio 1943 fu un giorno di festa per gli italiani antifascisti, ma ancor più per gli sloveni, la cui terra era stata occupata e messa a ferro e fuoco dagli italiani, e per i croati antifascisti, dominati dal criminale poglavnik Ante Pavelić.
Iniziava con quella data l’irreversibile declino del fascismo italiano, ma non la sua ferocia. Ci vollero ancora poco meno di due anni per liberare le terre della ex Jugoslavia e la stessa Italia dalla peste nera del nazifascismo.
È giusto e necessario ricordare quel giorno e quel tempo, senza mai dimenticare, però, i pericoli che oggi, a distanza di 78 anni, corrono i nostri Paesi.
In Italia in particolare c’è un ritorno impressionante di un’estrema destra nazionalista e razzista che spesso si riconduce indirettamente al fascismo ed in alcuni casi direttamente.
Fra poco si discuterà in parlamento un disegno di legge che equipara la Shoah alle foibe. È stato recentemente presentato alla Camera dei deputati un altro disegno di legge che criminalizza “gruppi, organizzazioni, movimenti, associazioni o partiti che perseguono finalità antidemocratiche proprie delle ideologie dittatoriali di matrice comunista”. Sono in discussione di fatto principi basilari della democrazia.
Anche per queste ragioni è sempre più necessaria una stretta relazione, meglio ancora un coordinamento permanente, fra gli antifascisti che superi i confini nazionali e sappia parlare a tutti i popoli dell’Adriatico e a tutti i popoli europei.
Con questo auspicio auguro di cuore a tutti voi un buon lavoro, nella piena condivisione degli ideali di libertà, eguaglianza, democrazia, solidarietà e pace che ispirarono, ispirano e ispireranno sempre l’antifascismo.
Gianfranco Pagliarulo