La battaglia di Selva di Ternova : 17 marzo 1945 a Vojsko


Giornata bella, di sole, per la natura che sente aria di primavera. Giornata schifosa per gli uomini.

E’ l’inizio di un periodo pasquale violentato da una crudeltà, da una brutalità indicibile. Giornata di terrore. Corpi e anime dilaniate, squarciate, inchiodate sulla croce della violenza della guerra.

Brun Sergio “Lorenzo” dei Rizzi (Udine), Cattarossi Sergio “Lancia” e suo cugino Petrizzo Ameris “Tarzan”entrambi di Adegliacco (Tavagnacco), 3 partigiani del battaglione “Fronte della Gioventu'”, 156.a brigata “Buozzi”, divisione d’assalto “Garibaldi-Natisone”, sono tra i pochi corpi riconoscibili tra decine di morti e molti feriti .

Giovani feriti mutilati ormai indifesi, disperati che invocano la propria madre, che pregano, bestemmiano, che spasimano sui prati dell’altopiano coperti da isole di neve o tra i maestosi alberi della Selva di Ternova. Abbandonati dalla speranza e la stessa vita non li guarda più.

L’inferno. Per “Lorenzo” era il suo giorno di compleanno: 16 anni. Un ragazzo alto, robusto . Che per il suo fisico notevole gli era stata conferita la ” pesante” Breda. E in quel giorno , vicino alla sua buca, c’era la buca dei cugini “Lancia” e “Tarzan” che, a loro volta, avevano piazzato la loro Breda. La leggenda dice che i cugini di Dedeà (Adegliacco) li hanno trovati morti, nella buca, che si tenevano per mano. Sul palmo avevano 4 fagioli secchi. Forse un ricordo del loro borgo: Dedeà, della loro nonna.

La battaglia di Selva di Ternova dura 15 giorni: Vojsko, Cima Sebrelje, Predmeia.

E’ Pasqua nel ‘ 45 . Una Pasqua di sangue . Qui Dio è morto. E per lo smarrimento non è resuscitato.