Il Litorale Sloveno


 I partigiani sloveni e croati non soltanto combattevano contro il nazifascismo, ma anche per la loro indipendenza nazionale, cioè per il riscatto di quelle popolazioni slave che il trattato di Rapallo del 1920 aveva posto all’interno dei confini italiani. Per questo nel settembre ’43 il Fronte di liberazione di Lubiana aveva proclamato l’annessione del “Litorale sloveno”, decisione confermata in novembre dall’organo dirigente nazionale. Le terre rivendicate comprendevano anche centri urbani con maggioranza di popolazione italiana, in un hinterland prevalentemente slavo. Si trattava, oltre che dei diritti avanzati da un movimento di liberazione vittorioso nei riguardi di un paese sconfitto e colpevole di una feroce occupazione tra il ’41 e il ’43, anche della contrapposizione tra due visioni del mondo: quella dell’Europa occidentale, caratterizzata nei secoli da uno sviluppo prevalentemente urbano, e quella dell’Europa orientale, in cui la città non aveva mai prevalso sulla campagna.