I caduti di bivio Morena


Il 15 agosto del 1944, in località Morena, furono fermati per un controllo, trovati in possesso di armi e di munizioni ed immediatamente fucilati, il partigiano di Treppo Grande Giancarlo Marzona “Piero”, di 22 anni, dell”Intendenza delle Brigate Osoppo Friuli, ed il partigiano di Tolmezzo Fortunato Delicato “Bologna”, di 25 anni, della Div. Osoppo Friuli.

I due osovani stavano rientrando da Forame di Attimis dove si erano recati per ritirare munizioni leggere. Viaggiavano su una FIAT “Topolino”. Muniti di regolare lasciapassare, erano diretti a Treppo Grande. Giunti a Ravosa, scelsero, a quanto pare per maggior sicurezza, la strada più lunga. Evitarono, perciò, Savorgnano ed anche Reana (in quel giorno soggetta a rastrellamento) e decisero di guadare il Torre in secca tra Primulacco e Rizzolo. Giunsero, in tal modo, sulla statale 13 dove subirono il controllo dei soli documenti (dichiarazioni di Leo Badini “Saete”).

Proseguirono, quindi, verso Tricesimo e lungo la strada furono superati da un motociclista militare su segnalazione del quale subirono un secondo controllo al casello tranviario di Reana, in località Morena.

Qui fu perquisita pure l’auto. Il ritrovamento del mitragliatore “Sten”, che il Marzona sempre portava sotto il sedile di guida (come testimonia il fratello, dott. Cesare Marzona) e delle altre munizioni, segnarono

la loro condanna a morte. Furono fucilati immediatamente dietro il casello stesso ed i loro corpi furono recuperati nella tarda serata da Francesco Fadini che li fece trasportare su un carretto trainato da un asino nel cimitero di Tricesimo (testimonianza di Mario Tosolini).

(tratto da “Tricesimo . un trentennio di storia 1918-1946” di Elpidio Ellero – ANPI TRICESIMO)