Ad Aquileia: presentazione del volume “Una contea ribelle”


Giovedì 25 ottobre 2018, alle ore 20,00 presso la sala consiliare del Comune di Aquileia verrà presentato il volume: “Una contea ribelle” 

Realizzato in collaborazione con i comuni di Aquileia e Cervignano e le sezioni dell’Anpi Duilio Fabbro “Premoli” del latisanese e di Aquileia , “La contea ribelle”, curato da Dario Mattiussi, Direttore del Centro studi “Gasparini” di Gradisca d’Isonzo, raccoglie saggi di Luciano Patat, Emiliano Tolloi, Federico Snaidero, Ferruccio Tassin, Marco Puppini e Lodovico Nevio Puntin (presidente della Fondazione Istituto civico Aquileiese Valmi Puntin – Casa del popolo di Aquileia).

Storici e personalità di diversa formazione  che hanno cercato di indagare le radici dell’identità della Bassa  friulana attraverso le lotte politiche e sociali che hanno  segnato il  Novecento utilizzando approcci metodologici diversi  ma arrivando a un risultato comune: l’individuazione di  un legame tra i movimenti del primo e del secondo dopoguerra, passando per la Resistenza fino ad arrivare al particolare tessuto socio economico figlio di questa identità, un tessuto economico  che entra in crisi nell’ultimo ventennio e che pone interrogativi attualissimi sul destino politico, economico e sociale dell’area.

Luciano Patat apre il volume cercando di ricostruire i mutamenti  sociali e politici che sconvolgono la Bassa dopo la Grande Guerra attraverso il più oggettivo dei dati, quello dei consensi elettorali.

Emiliano Tolloi riprende in mano la storia delle lotte agrarie nel primo dopoguerra, tracciando una linea di continuità con il movimento del secondo dopoguerra ma anche con le strutture cooperative nate da queste lotte che costituiscono per molti anni un tratto distintivo del territorio.

Federico Snaidero riprende questo discorso partendo dalla biografia di Giovanni Minut, il leader riconosciuto delle lotte agrarie degli anni Venti, ma anche il portatore di un messaggio originale di rivalsa contadina che proprio alla struttura cooperativa più che alla proprietà collettiva della terra guardava per dare una risposta  ai problemi  delle comunità contadine.

Il pensiero di  Giovanni Minut è un punto di riferimento e di confronto anche per Ferruccio Tassin che ricostruisce la storia del movimento cattolico nella Bassa friulana dai primi del Novecento agli anni Cinquanta, attraverso la figura di Rolando Cian, sindacalista che condivide molte delle aspirazioni e delle soluzioni di Giovanni Minut.

Marco Puppini estende la ricostruzione delle lotte agrarie e operaie nella Bassa a tutta la prima metà del Novecento. Il suo è un lavoro prezioso anche per la ricostruzione della capillare violenza fascista impegnata nel combattere un movimento di cui il regime  comprende benissimo il radicamento sociale.  

Lodovico Nevio Puntin chiude il volume con un saggio che ripercorre la memoria di  Renato Jacumin. Non si tratta solo di un  omaggio a quello che possiamo considerare il padre degli studi sulle lotte sociali nella Bassa friulana. La rilettura della figura e dell’opera di Jacumin è  per l’autore anche una chiave di lettura  del processo di formazione di una identità culturale: quella che viene raccontata e consegnata alle nuove generazioni in questo lavoro.