A Tricesimo: presentazione del volume UN OPERAIO COMUNISTA TRA FRIULI, FRANCIA E SPAGNA


Domenica 25 luglio nel parco di Villa Ciceri in Via Ugo Foscolo a Tricesimo, 
presentazione del volume
UN OPERAIO COMUNISTA TRA FRIULI, FRANCIA E SPAGNA
Le memorie di Giovanni Giuseppe Felice “Polo” l’irriducibile (1905 – 1979)
organizzata da  Associazione Nuove Querce in collaborazione con ANPI Tricesimo
Intervengono
GIANNI FELICE
PIERLUIGI DI PIAZZA
MARCO PUPPINI
ALESSANDRA KERSEVAN
Intermezzi musicali
BENEDETTO PARISI
La storia dell’emigrazione politica friulana tra le due guerre mondiali è un tema affascinante, ancora oggi poco indagato. Attraverso le esperienze di quelle migliaia di lavoratori antifascisti che hanno partecipato al grande laboratorio politico e culturale rappresentato dalla Francia di quegli anni e combattuto in Spagna, allora fronte principale della lotta al fascismo internazionale, la storia del Friuli si è trovata intrecciata alla storia politica e culturale europea, attraverso un percorso straordinario di solidarietà e di lotta. Queste sono le esperienze e la stagione che Giovanni Giuseppe Felice, “Polo”, antifascista e comunista irriducibile, condivide con tanti compagni e descrive in questo libro. Felice parte da lontano, dalla sua fanciullezza passata nelle fornaci tedesche, in Baviera. Parla della sua formazione sociale e politica maturata attraverso le lotte rivoluzionarie dei primi anni Venti a Torino. Racconta l’attività sindacale ed antifascista a Lione, in Francia, gli arresti, la clandestinità, l’arruolamento per la guerra di Spagna, la ferita al fronte, il rientro in Francia e l’internamento nel campo di Vernet. Infine il rientro in Italia, rinchiuso in un vagone cellulare, il confino a Ventotene, la lotta partigiana in Friuli della quale è uno dei primi organizzatori. Il suo è un percorso che comprende momenti di vita politica e collettiva, ma anche familiare, quotidiana, gli amori e le amicizie, in un intreccio tra dimensione pubblica e privata che “Polo” non ha voluto e potuto separare.
Un diario fitto non solo di avvenimenti ma denso, pregnante di vita, ideali, forti convinzioni, di appassionata appartenenza, di dedizione continua. Di per sé è un insegnamento di vita. Il contesto storico oggi è assai mutato, ma a guardare in profondità le situazioni di dominio, di violenza, di guerra, di discriminazione sono ugualmente presenti anche nella nostra società e in modo più esteso e drammatico in due terzi del pianeta e riguardano centinaia di milioni di persone. Anche oggi c’è un popolo immenso di donne e di uomini impegnati per la giustizia, l’uguaglianza, la libertà e la pace, ma è indubbia la constatazione in questa nostra società di un rallentamento di questa prospettiva, di questa dedizione, di questo impegno, di un minor coinvolgimento, fino a parlare, con particolare riferimento all’Europa, all’Italia, alla nostra Regione, di crisi profonda delle sinistre come idealità, contenuti, rappresentanza, coraggio, determinazione. A me par necessario, indispensabile che gli ideali che hanno animato Polo, che trovano affermazione esplicita e solenne nella nostra Costituzione, continuino ad animare, orientare, coinvolgere il più gran numero delle persone; che rispetto a giustizia, libertà, uguaglianza, fratellanza, non si dovrebbe mai cedere per un attimo, mai retrocedere neanche di una minima posizione; si potranno rendere più efficaci la partecipazione, il metodo, la rappresentanza, ma vivere e cercare di attuare giorno dopo giorno questi ideali, che sono esigenze di una vita umana per tutti, riguarda il senso stesso della nostra vita, l’impegno a contribuire a rendere migliore, più umano questo mondo. (dalla Prefazione di Pierluigi Di Piazza)
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria
Nuove Querce
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