1° maggio 1945_Udine è libera!


Udine è libera!

Primo maggio 1945, sono passati ormai settantacinque anni dalla Liberazione di Udine!

Gli storici sono concordi nel dire che la memoria di un evento si attenua, fino a rischiare di svanire, con la quarta generazione. La durata standard di una generazione, intesa nel più pieno significato etimologico del termine “generare”, vale a dire “riprodursi biologicamente”, è fissata in 25 anni. Questa è la terza generazione dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, il rischio che la memoria cada nell’oblio c’è.
Noi dell’Anpi, reso omaggio alla Storia, non vogliamo che accada.

E’ per il forte valore , anche simbolico, di questo evento che intendiamo ricordare sinteticamente le vicende che portarono alla liberazione di Udine, città che era il perno del dispositivo di ritirata delle truppe naziste.

Andiamo con ordine.

26 aprile Al Villaggio San Domenico, periferia Ovest della città, si installa il comando unificato delle formazioni partigiane “Garibaldi” e “Osoppo” (interessante notare come i nomi di entrambe le formazioni facessero riferimento al periodo risorgimentale!).

26 aprile – 30 aprile Violenti scontri si susseguono tutt’intorno alla città: Casali Paparotti, Povoletto, San Gottardo. Ci sono violenti scontri anche all’interno della città stessa: viale Palmanova, San Domenico, Porta Villalta, Via Martignacco.

30 aprile Tutta Udine insorge.

1 maggio E’ l’alba, il tricolore sventola sul Castello. Nelle prime ore della giornata il Decreto del Comitato di Liberazione provinciale, che comunica la presa del potere da parte del Comitato stesso, viene affisso sui muri della città. Nel pomeriggio, da viale Venezia, entrano nella città ormai liberata i primi soldati dell’esercito alleato (sono truppe neozelandesi, un Paese agli antipodi dell’Italia ma dalla forma curiosamente simile; anche questo particolare ci ricorda come sia davvero appropriato parlare di “Seconda Guerra Mondiale”!)

Una vivace descrizione di questi eventi ce la offre Aldo Barbina, nel suo “L’alba sulla città”, letto dagli alunni della 3G della scuola secondaria di I° grado “E.Feruglio”  di Feletto Umberto proprio per i 75 anni dalla Liberazione, a cui rimandiamo: shorturl.at/GOY02

Altrettanto interessante, perché ha valore di documento storico, il Diario giornaliero del segretario personale di Mons. Nogara, a quei tempi Vescovo di Udine, conservato nell’Archivio della Curia Arcivescovile.
Alla data del 30 aprile troviamo scritto: “…Nella notte dal 30 aprile al 1 maggio sono partiti gli ultimi tedeschi con grande respiro dei cittadini che non ne potevano più di sopportarli per le loro angherie e soprusi. Nella mattinata del 1 Maggio sono entrati i patrioti con grande sparatoria di fucile e bombe a mano…”
Alla data del 1 maggio 1945 troviamo scritto: “ Alle 14 sono giunti ad Udine i soldati anglo-americani con grande giubilo della cittadinanza”.

Purtroppo bisognerà aspettare il 10 maggio e ricordare altri tragici fatti per considerare tutto il Friuli definitivamente libero.