incontri con ANPI Valli del Natisone: venerdì 11/12 e domenica 13/12


Venerdì 11/12/2015 alle 20.00 Ricordo di Marko Redelonghi – sala consiliare S.Pietro al Natisone

Domenica 13/12/2015 alle 11.00 Ricordo dei partigiani di Pulfero in località Flormi di Pegliano (Pulfero)

Marko Redelonghi nato a Pulfero nel 1912 e morto nel 1944 sui monti nei pressi del Paese di Robedišce (attualmente in Slovenia). Antifascista della prima ora, fin dal 1942 aveva preso a collaborare con i resistenti sloveni, sino a quando, scoperto dalla polizia del regime, fu arrestato e mandato per punizione in Calabria nei “Battaglioni speciali”. Quando con l’armistizio quei reparti furono sciolti, Redelonghi tornò in Friuli e si aggregò alle formazioni partigiane slovene.

Per il coraggio e lo spirito di iniziativa dimostrati, nel gennaio del 1944 fu nominato comandante del 2° Battaglione sloveno-italiano della formazione “Brisko-Beneski” operativa sul Collio, che il 12 e il 13 marzo fu protagonista di un sanguinoso attacco all’aeroporto militare tedesco a Primulacco in Comune di Povoletto, che si concluse con la distruzione delle piste e di alcuni aerei da combattimento germanici.

 Contro di lui ci fu una vera e propria caccia al’uomo da parte dei nazifascisti, i quali hanno saccheggiato il paese natio di Zapatocco in Comune di Pulfero e intimato la popolazione a svelare dove si rifugiava. Ma i suoi paesani tennero duro e non lo tradirono.

Il padre Bernardo fu fucilato nella piazza del paese dai nazifascisti, i quali torturarono ferocemente anche il fratello.

 Ferito in un successivo scontro con i nazifascisti nei pressi di Caporetto, Redelonghi fu ricoverato all’ospedale che i partigiani avevano allestito a Tolmino e quando la struttura sanitaria fu circondata e accerchiata dai nazisti, il comandante della “Brisko-Beneski” guidò i partigiani che vi erano ricoverati in una estrema difesa, che si concluse con i massacro di tutti i ricoverati.

 Redelonghi si sottrasse alla resa, sparandosi alla testa l’ultimo colpo rimasto nella sua pistola per non cadere in mano al nemico.Nel 1951, l’operaio antifascista friulano fu proclamato dal Presidente della Jugoslavia “Jozef Broz-TITO” “Eroe popolare della nazione.

 In questa serata informativa verranno rese testimonianze di persone ancora in vita e attive sul fronte della resistenza nel friuli orientale ed inquadrata nella “Repubblica libera di Caporetto” che comprendeva oltre all’alta Valle dell’Isonzo anche le Valli del Natisone.

 Verranno anche ricordati i primi antifascisti che negli anni 1925-1930 hanno dovuto abbandonare la propria terra ed emigrare in Francia per sfuggire alle minacce, alle torture, agli arresti ed ai confini dei fascisti.

Daniele Golles -Presidente A.N.P.I. Valli del Natisone-Nediske Doline